Jalisse “amano emozionarsi in musica”

jalisseIl nuovo album dei Jalisse 'Voglio emozionarmi ancora'.ò La nostra intervista al duo che ritorna con un lavoro ricco di sfumature. Dopo la vittoria a Sanremo nel 1997 il publbico li accompagna sempre con grande affetto in Italia e nel mondo.

Si sintitola ‘Voglio emozionarmi ancora’ il nuovo album dei Jalisse disponibile dal 13 novembre, anticipato dal singolo omonimo.
«L’album, tutto realizzato in casa e bottega, è stato scritto durante il lockdown», spiega il duo vincitore del Festival di Sanremo nel 1997 con ‘Fiumi di parole’.
Coppia anche nella vita, Alessandra Drusian e Fabio Ricci hanno scritto, arrangiato, suonato, cantato e prodotto l’intero album, disco completamente ‘home made’.
Il primo singolo, featuring con la band Teodasia, pubblicato a luglio, si intitolava ‘Non aver paura di chiamarlo amore’.

Ma come ha preso forma questo ritorno discografico, 11 anni dall’album precedente?
“È un lavoro al quale stavamo pensando già da diverso tempo: nell’autunno del 2019 avevamo inciso il singolo “Non aver paura di chiamarlo amore” realizzato insieme alla metal band dei Teodasia e uscito a marzo come anticipazione del cd. Poi è arrivato questo periodo “straordinario” per la vita di tutti che ci ha costretti in casa : ci siamo messo a lavorare su canzoni, musiche e testi». 

Voglio emozionarmi ancora” è un inno alla vita, ricco di sentimenti, gioie, speranze, sogni. Come lo presentano i Jalisse?
“I suoni si legano a dieci stati d’animo diversi. Appena è uscito “Voglio emozionarmi ancora” è stato definito in una recensione “un pezzo dance anni ’70 che vira verso un pop rock quasi teatrale”. E’ difficile poter dare un collocazione al nostro modo di fare musica e a questo cd. La nostra firma rimane fondamentalmente la scrittura dei testi in cui mettiamo dei contenuti molto personali, parole come immagini in modo quasi cinematografico. L’altro marchio è sicuramente la voce di Alessandra con la sua gamma sonora”.

Nel testo di «Voglio emozionarmi ancora» c’è una citazione a «Fiumi di parole». Fabio lo spiega così: «E’ un ringraziamento al pubblico che nel 1997 ci ha premiato a Sanremo e ci accompagna da allora fino a oggi con un grande affetto, non solo in Italia ma in tutto il mondo».

Nella tracklist vi sono anche due pezzi legati al presente «Immobili» e «Speranza in un fiore». Tra i temi centrali la famiglia e anche i bambini. «Sono due temi per noi molto importanti che abbiamo voluto sottolineare», ci dice Alessandro, «quello dei nonni e della loro memoria. Ne abbiamo persi tanti in questo periodo e li stiamo continuando a perdere. E l’altro e legato al nostro essere genitori e che fa riferimento alla vicenda dei bambini di Bibbiano».

Alessandra e Fabio si sono sposati nel 1999. Sono una coppia nella musica e anche nella vita: quant’è difficile conciliare le due dimensioni? «Non è poi così difficile, non saprei vedermi diversamente – dice Alessandra – certo ci sono gioie e dolori come per qualsiasi coppia».

Cosa c’è nel futuro dei Jalisse?
«
Abbiamo tanta voglia di tornare live con i musicisti che ci accompagnano, non vediamo l’ora. La nostra vita non è soltanto registrare i brani i studio,
ma portare i nostri prodotti che realizziamo sul palco».Qual è il sogno più grande dei Jalisse? Alessandra è sicura : «Credo che la priorità è proprio ritornare alla normalità per poter ricominciare a sognare come prima. Vogliamo essere ottimisti».
Contemporaneamente all’uscita dell’album, i Jalisse conducono il format radiofonico internazionale Localitour d’Autore, distribuito a numerose radio italiane ed estere:
«#CasaebottegaJalisse viene proposto in diretta streaming ogni giovedì alle 21 attraverso il nostro canale Facebook: qui incontriamo i nostri amici, attori, registi, cantanti, scrittori.
L’idea è di dare vita e voce a chi non ce l’ha e lo facciamo anche attraverso il format radio Localitour d’Autore, dove vogliamo dare voce anche a dei piccoli imprenditori e artigiani che si trovano in difficoltà. Inoltre scriviamo per un blog che si chiama www.affaritaliani.it, dove raccontiamo le esperienze vissute assieme alle persone che incontriamo quotidianamente».

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