Lo ZFF rimane il più grande festival cinematografico della Svizzera. Star come Eddie Redmayne, Charlotte Gainsbourg o Liam Neeson sono state altrettanto felici di entrare in contatto con il pubblico quanto i registi Luca Guadagnino, Mia Hansen-Løve o Kirill Serebrennikov.
Sabato sera, al Teatro dell’Opera di Zurigo sono stati consegnati i premi del 18° Zurich Film Festival. Nelle tre categorie principali hanno vinto “Cascadeuses” di Elena Avdija, “Los reyes del mundo” di Laura Mora e “Sam Now” di Reed Harkness. In undici giorni di cinema sono stati presentati centoquarantasei film (di cui 18 svizzeri) provenienti da 49 Paesi.
L’edizione 2022 ha avuto inoltre un’altra novità: una collaborazione nata tra lo ZFF e il Muse della FIFA di Zurigo ha portato sul grande schermo cinque film sul calcio. Per l’occasione sono stati organizzati incontri con alcune leggende di questo sport, come per esempio Gianluca Zambrotta, che ha fatto parte della squadra italiana vincitrice della coppa del mondo in Germania nel 2006. Ed è stato proprio il documentario “When the World Watched: Italy 2006” a inaugurare la serie di pellicole sullo sport più amato del mondo.
Ma lo ZFF ha portato un’altra ventata di italianità e di cinema italiano a Zurigo. Il regista e sceneggiatore italiano Luca Guadagnino ha ricevuto un premio onorario. Ha presentato il suo nuovo film “Bones and All”, interpretato da Timothée Chalamet e Taylor Russel.
Luca Guadagnino ha trovato con i suoi film un posto speciale nel cinema italiano contemporaneo: il suo lavoro è stato accolto con entusiasmo sia dal pubblico che dalla critica, ha dichiarato il festival in un comunicato. Il regista, nato nel 1971 a Palermo, ha trovato un linguaggio cinematografico che lo rende riconoscibile a tutti, ha aggiunto. Il suo film “Chiamami col tuo nome” (2017), una storia d’amore, è stato un successo mondiale.
Uscirà nei cinema italiani il 22 dicembre “Le otto montagne”, vincitore del Premio della Giuria al Festival di Cannes 2022, interpretato da Luca Marinelli e Alessandro Borghi, diretto e sceneggiato da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch.
Presente alla proiezione del film, uno dei protagonisti, Luca Marinelli. «Le otto montagne» racconta la storia di un’amicizia. Un’amicizia nata tra due bambini che, divenuti uomini, cercano di prendere le distanze dalla strada intrapresa dai loro padri ma, per le vicissitudini e le scelte che si trovano ad affrontare, finiscono sempre per tornare sulla via di casa.
Pietro è un ragazzino di città, Bruno è l’ultimo bambino di uno sperduto villaggio di montagna. Negli anni, Bruno rimane fedele alle sue montagne, mentre Pietro è quello che va e viene. Il loro incontro li porterà a sperimentare l’amore e la perdita, riconducendo ciascuno alle proprie origini e facendo sì che i loro destini si compiano, mentre i due scopriranno cosa significa essere amici per sempre.
Avendo già recitato nei panni di Vittorio e Cesare in «Non essere cattivo», film presentato nel 2015 alla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia riscuotendo un ottimo successo, Alessandro Borghi e Luca Marinalli non hanno avuto difficoltà a calarsi nei ruoli di Pietro e Bruno in questa pellicola tratta dal romanzo omonimo di Paolo Cognetti, vincitore del premio Strega.
Alla domanda: «Avete già recitato nel ruolo di due migliori amici, è una coincidenza che lo abbiate fatto di nuovo e vi è stato d’aiuto quando avete iniziato a prepararvi per questo film?», Marinelli ha risposto dicendo: «Avevamo questa amicizia già da prima, quindi abbiamo usato questo filtro per creare questa nuova amicizia tra Pietro e Bruno. In un certo senso è stato facile ma dovevamo anche interpretare due persone che erano completamente diverse da noi. Tutto sommato non è stato complicato perché lo abbiamo fatto insieme, proprio come sette anni fa».
La 19°esima edizione del Zurich Film Festival si terrà dal 28 settembre all’8 ottobre 2023.