Dopo la straordinaria impresa di Giulio Ciccone, il corridore abruzzese della Trek Segafredo, che ha indossato la maglia gialla al Tour de France per due giorni, dal 14 luglio è calato il sipario sui ciclisti italiani. Certo, Ciccone è entrato nella storia: il primo abruzzese a riuscirci. Ma ora, a sei tappe dalla conclusione, staziona al 33esimo posto, con un ritardo di 51 minuti.
E gli altri italiani? Da Vincenzo Nibali ci si attendeva un po’ di più, invece, il campione italiano, soprannominato “lo Squalo dello Stretto”, che vinse il Tour nel 2014, resiste a grande fatica con un ritardo complessivo di 1h 17′ 48”. Troppo per pensare a un gran finale.
Fabio Aru, il “Cavaliere dei quattro mori”, per via delle sue origini sarde, è in 17esima posizione, a 14′ 15” di ritardo dal primo nella classifica generale, il francese Julian Alaphilippe. Aru è sicuramente il migliore ciclista italiano a questo Tour che potrebbe ancora impensierire il detentore della maglia gialla. Chissa?
Più lontani ancora troviamo Matteo Trentin, della Mitchelton-Scott, a +1h 11′ 41”, e Fabio Felline, della stessa squadra di Ciccone, a +1h 17′ 47”.
In totale sono 164 i ciclisti al Tour. Il distacco più significativo da Julian Alaphilippe è quello del suo connazionale Yoann Offredo, a tre ore e quindici minuti di ritardo.