Una vera e propria “superpotenza culturale”. Una superpotenza che si alimenta e sviluppa tramite il lavoro costante degli Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Una superpotenza che nei prossimi 10 anni può aspirare ad avere sempre di più un ruolo da protagonista nello scenario globale, anche all’interno dei grandi dibattiti e delle produzioni culturali dei 5 continenti.
Una superpotenza che non può non avvalersi della bellezza prodotta in passato e che si continua a produrre nello Stivale e che può e deve avere come cassa di risonanza anche quegli italiani che rappresentano “l’altra Italia, fuori dall’Italia”, e che nel mondo hanno piantato radici. Radici anche culturali, uno dei marchi di fabbrica del made in Italy.
Di questo si è parlato durante le ultime sessioni e le conclusioni della due giorni di Conferenza dei Direttori e delle Direttrici degli Istituti Italiani di Cultura nel mondo che si è svolta a Napoli, nella storica e meravigliosa atmosfera del Teatro San Carlo.
Una conferenza che ha visto gli interventi, tra gli altri, dei Ministri agli Affari Esteri, Luigi Di Maio, e alla Cultura, Dario Franceschini, oltre a tanti interventi di esponenti della Farnesina e del mondo culturale campano e italiano.