Intervista con Vania Alleva, presidente Unia

Il sindacato Unia invita cittadine e cittadini italiani a votare e a far votare 5 volte Sì. Intervista a Vania Alleva, presidente del sindacato Unia e vicepresidente dell’Unione sindacale svizzera.

Il sindacato UNIA, sin dal principio, è entrato a far parte attivamente del Comitato svizzero per il Sì ai Referendum, quali sono le motivazioni di questa scelta? 
I referendum chiedono maggiori tutele contro i licenziamenti, uno stop alla precarietà dilagante, maggiore sicurezza sul lavoro e regole meno severe per ottenere la cittadinanza italiana. Questi temi sono gli stessi per cui ci battiamo in Svizzera. Il sindacato Unia invita quindi cittadine e cittadini italiani a votare e a far votare 5 volte Sì.

UNIA è il più grande sindacato svizzero, ben radicato in molti rami professionali. Esistono delle analogie fra le lotte che UNIA porta avanti qui in Svizzera e le rivendicazioni dei 5 quesiti referendari italiani?
Anche se la situazione sul mercato del lavoro in Svizzera è certamente molto diversa rispetto a quella in Italia, ci sono comunque grandi analogie. Da anni lottiamo in Svizzera per una migliore protezione contro i licenziamenti, protezione praticamente inesistente in Svizzera.

Inoltre, con la spinta neoliberista per una flessibilizzazione spietata, siamo confrontati ad attacchi continui ai diritti dei lavoratori e alla legge sul lavoro che avrebbero effetti devastanti sulla salute delle lavoratici e dei lavoratori. Lottiamo con determinazione contro questi attacchi – se necessario anche con lo strumento dei referendum.

Il nostro impegno ferreo per la tutela degli strumenti di protezione dei salari si iscrive anch’esso nella lotta per la difesa dei diritti di tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, indipendentemente dalla loro origine, contro il dumping e contro la precarizzazione.

Anche sul versante del quesito sulla cittadinanza Unia si batte per una politica di naturalizzazione volta ad eliminare gli ostacoli e rafforzare i diritti. Abbiamo partecipato alla raccolta firme per un’iniziativa popolare in Svizzera perché è necessario un cambiamento di paradigma nella legge sulla cittadinanza. Ad oggi, solo tre quarti della popolazione svizzera godono di diritti politici. Le persone senza passaporto svizzero ne sono escluse – tra cui moltissimi italiani residenti da una vita in Svizzera.

Date le similitudini riscontrate, seppur in contesti e specificità naturalmente differenti, qual è il messaggio che UNIA può dare ai/alle propri/e iscritti/e italiani/e per incitare a votare 5 volte sì a questi referendum?
Votare 5 volte Sì ai prossimi Referendum ha un significato politico importante, non solo per la difesa di diritti delle lavoratrici de dei lavoratori, ma anche per la fondamentale difesa della dignità del lavoro. Votare 5 volte Sì significa votare per più giustizia sociale.

Infine, votare è importante anche per salvaguardare lo stesso diritto di voto all’estero nonché per l’accessibilità degli spazi di partecipazione democratiche che l’attuale governo italiano a più riprese sta di fatto mettendo in discussione.

Dunque, vota e fai votare, perché il Sì è la nostra rivolta.