Da qualche tempo, il virus dell’influenza aviaria avanza sia in Svizzera sia in gran parte d’Europa. Quest’inverno sono state infettate diverse centinaia di uccelli selvatici in tutta la Svizzera.
Quello scoperto ora nel cantone di Zurigo è il terzo caso in un’azienda detentrice di animali a livello nazionale: si tratta di un’azienda con circa quaranta galline ovaiole a Fehraltorf.
I polli non hanno avuto contatti con uccelli selvatici, tuttavia, il pollaio era liberamente accessibile per l’acquisto di uova. L’ipotesi è che qualcuno abbia introdotto il virus nell’allevamento con scarpe, vestiti o attraverso mani non lavate.
Per prevenire la diffusione dell’epizoozia, le autorità di Zurigo hanno ordinato ulteriori misure di protezione che vanno oltre quelle già esistenti. L’Ufficio veterinario di Zurigo ha posto sotto sequestro l’azienda colpita, abbattuto le galline ovaiole rimaste e avviato le operazioni di pulizia e disinfezione.
Intorno all’azienda infetta è stata istituita una zona di sorveglianza del raggio di tre chilometri: in quest’area si applicano disposizioni di sicurezza più severe. Le uova e il pollame, ad esempio, non possono uscire dalla zona. Il pollame da cortile e gli altri uccelli in cattività devono essere tenuti al chiuso. Inoltre, l’Ufficio veterinario esegue analisi basate sul rischio per verificare lo stato di salute del pollame. In aggiunta, intorno all’azienda colpita è stata istituita una zona intermedia del raggio di dieci chilometri all’interno della quale le misure speciali si applicano solo alle grandi aziende. Queste disposizioni più severe restano in vigore per almeno trenta giorni.
Nel novembre 2022 la Confederazione aveva già dichiarato l’intera Svizzera zona di controllo con requisiti di sicurezza più severi e prorogato tali misure almeno fino al 30 aprile 2023 a causa della situazione epizootica.
L’obiettivo fondamentale è evitare il contatto tra uccelli selvatici e pollame da cortile e rispettare particolari misure di igiene quando si accede agli allevamenti avicoli.