Quest’inverno l’influenza aviaria ha dilagato in quasi tutto il mondo. In Svizzera si sono ammalati soprattutto i gabbiani. Inoltre, sono state colpite dall’epizoozia tre piccole aziende detentrici di animali nel Cantone di Zurigo.
D’intesa con le autorità cantonali, nel novembre 2022 l’USAV ha disposto misure di protezione e le ha prorogate in più fasi fino al 30 aprile 2023, evitando così l’ulteriore diffusione dell’epizoozia nelle aziende avicole.
Le disposizioni miravano a prevenire il contatto tra il pollame da cortile e gli uccelli selvatici. Poiché la situazione epizootica si è attenuata, l’USAV revoca le misure contro l’influenza aviaria.
La vigilanza resta
I casi di influenza aviaria continuano a verificarsi in gran parte d’Europa, ma dalla fine di marzo 2023 il numero è in calo. Diminuisce anche la probabilità di un’introduzione in Svizzera da parte degli uccelli migratori, che hanno raggiunto in gran parte le aree di estivazione. Inoltre, per molti uccelli questo è il periodo di cova e sono quindi stazionari, il che riduce anche il rischio di diffusione del virus. L’USAV monitora attentamente la situazione dell’epizoozia, in quanto gli uccelli selvatici potrebbero essere portatori latenti del virus.
Per gli avicoltori vige ancora l’obbligo di notifica. Qualora vi siano casi di malattia o di morte nell’effettivo, devono informare il veterinario.