Cosa rappresenta per te la scrittura? Come e quando ti ci sei avvicinata?
“La scrittura è una tavolozza di colori che mi permette di raccontare storie, opinioni e sensazioni, di mettere nero su bianco ricordi ed emozioni. E’ una delle forme di espressione che preferisco.
Mi è sempre piaciuto scrivere, fin dai tempi del liceo quando mi dilettavo a comporre poesie e brevi racconti. Poi con il passare degli anni ho capito che questa mia passione sarebbe potuta diventare un lavoro”.
Nel tuo nuovo progetto cosa vuoi comunicare al pubblico?
“Il lockdown in Lombardia, dove vivo, è iniziato il 24 febbraio 2020. Essendo una situazione completamente nuova per tutti e non sapendo quanto sarebbe durata ho continuato a intervistare personaggi del cinema, della tv, dello sport, della musica per parlare dei vari progetti in uscita, ma anche per cercare di regalare ai lettori del mio giornale quotidiano qualche minuto di leggerezza.
A fine aprile mi sono resa conto di aver realizzato circa sessanta chiacchierate con vari artisti e ho pensato di pubblicare un libro, inserendo ventisette interviste e alcune mie riflessioni scritte nel corso della quarantena, per raccontare al pubblico i sentimenti che tutti abbiamo provato, dalla paura all’incredulità, dall’impotenza per quello che accadeva alla speranza di un lento ritorno alla normalità. Poi ho deciso di destinare i proventi delle vendite in beneficenza”.
Quali sono i tuoi 3 libri preferiti all time?
“Ce ne sono tanti, ma dovendone scegliere tre all time “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway, “Il visconte dimezzato” di Italo Calvino e “Il Profeta” di Khalil Gibran”.
Come si potrebbe rilanciare il mercato delle librerie?
“E’ una bella domanda. Sicuramente la pandemia non ha aiutato le librerie. Inoltre, secondo recenti statistiche, sei italiani su dieci leggono un libro all’anno. Quindi a mio parere bisognerebbe in primis trovare un modo per far riscoprire alle persone il piacere di leggere un buon libro e andare in libreria ad acquistarlo, girando tra gli scaffali alla ricerca di quello che interessa, ma anche iniziare a dare alla cultura il valore che merita”.
Quale sarebbe per te il più grande successo?
“Per quanto riguarda questo libro il più grande successo sarebbe riuscire, attraverso le vendite, a raccogliere più fondi possibili da devolvere in beneficenza. In generale vorrei continuare a fare la giornalista cercando sempre di imparare e di migliorarmi, senza mai perdere di vista i valori etici e deontologici che sono alla base di questo mestiere”.
Grazie mille per l’intervista!