Ogni tre anni la fondazione Commonwealth Fund intervista la popolazione residente di diversi Paesi, tra cui anche la Svizzera, in merito alle sue esperienze con il sistema sanitario. In Svizzera, delle 2292 persone intervistate maggiori di 18 anni, quasi due terzi valutano come «eccellente» o «molto buona» (63 %) la qualità dell’assistenza medica. Si tratta di una percentuale leggermente inferiore a quella degli ultimi sondaggi del 2020 (74 %) e del 2016 (66 %). Nella Svizzera tedesca (64 %) e nella Svizzera romanda (61 %) l’assistenza sanitaria è valutata in modo migliore rispetto alla Svizzera italiana (52 %).
Lo studio del medico di famiglia è il primo punto di riferimento
In Svizzera, in caso di problemi di salute, nove persone su dieci si rivolgono innanzitutto al medico di famiglia o a un centro sanitario. L’89 per cento valuta in generale come «eccellenti» o «molto buone» le cure mediche ricevute negli studi dei medici di famiglia.
In merito ad alcune questioni concrete però le risposte sono più critiche rispetto ai sondaggi precedenti. Hanno ottenuto una valutazione inferiore i seguenti criteri: il medico di famiglia conosce la storia clinica dei pazienti (2023: 71 %, 2020: 82 %, 2010: 89 %), dedica tempo sufficiente ai pazienti (2023: 76 %, 2020: 86 %, 2010: 90 %), coinvolge i pazienti nelle decisioni terapeutiche (2023: 73 %, 2020: 83 %, 2010: 85 %), fornisce spiegazioni in modo facilmente comprensibile (2023: 83 %, 2020: 92 %, 2010: 94 %).
Accesso al pronto soccorso: differenze tra regioni linguistiche
Rispetto all’ultimo sondaggio del 2020, emerge che per la popolazione è diventato più difficile ricevere cure mediche al di fuori dei consueti orari di apertura.
Il 60 per cento degli intervistati dichiara che è «molto difficile» o «piuttosto difficile» ricevere assistenza medica di sera, nel fine settimana o nei giorni festivi senza doversi recare in un pronto soccorso o in uno studio medico d’emergenza (2020: 49 %).
Negli ultimi due anni, il 25 per cento degli intervistati si è recato al pronto soccorso di un ospedale (2020: 29 %, 2016: 31 %, 2010: 22 %), il che corrisponde nel confronto internazionale alla terza percentuale più bassa. Oltre un terzo dei pazienti del pronto soccorso afferma che i suoi disturbi avrebbero potuto essere curati anche dal medico di famiglia se solo quest’ultimo fosse stato disponibile. L’accesso al pronto soccorso varia a seconda della regione linguistica: nella Svizzera romanda (31 %) è più frequente rispetto alla Svizzera tedesca (23 %).