I cantoni della Confederazione Elvetica presentano caratteristiche proprie su molti aspetti. Analizziamo quello della natalità grazie al rapporto pubblicato sul secondo numero di Demos 2022.
La Svizzera con l’1,46 presenta un tasso di fecondità inferiore alla Germania (1,53) e alla Francia (1,83) ma superiore all’Italia (1,24). Il calo marcato di fecondità è avvenuto negli anni ’90 nei cantoni che precedentemente avevano un tasso intorno a 3,0. Successivamente la fecondità si è stabilizzata ai dati odierni.
Il cantone più prolifico percentualmente resta l’Appenzello Interno con un tasso del 1,80. Questo cantone nel 1980 aveva un tasso del 3,0. Zurigo, invece, ha avuto un lievissimo processo inverso, passando dal 1,36 del 1980 all’1,47 odierno. Stesso fenomeno nel cantone di Ginevra, passato dall’1,26 all’1,44. Negli altri cantoni le variazioni sono stati lievi nel corso di 40 anni. Le uniche differenze si sono registrate tra quelli rurali (San Gallo e Turgovia) da quelli urbani (Berna e Basilea città).
Si potrebbe pensare che siano le donne straniere ad incidere maggiormente sul tasso di fecondità, ma solo in parte. “Il tasso delle donne straniere – si legge nel rapporto di Demos – varia da meno di 0,07 in Appenzello Interno, Appenzello Esterno, Uri, Turgovia e Obvaldo a più di 0,16 nei Cantoni di Soletta, Zugo e Argovia. Nei Cantoni con un’alta percentuale di donne straniere residenti (ad es. Zurigo, Ginevra e Basilea Città) la spinta non è eccezionalmente alta”.
Anche perché in tutto il Paese l’aumento dell’indice di fecondità in Svizzera (ISF) della popolazione straniera è diminuito da oltre 0,2 nel 2000 a circa 0,1 dal 2008.
Solo nel 2021 in Svizzera si è avuto un’inversione di tendenza con il tasso di fecondità che ha toccato l’1,52, rispetto all’1,46 del 2020 e all’1,48 nel 2019. Sarà stato il lockdown che ha favorito la nascita di 89.600 di bimbi, il 3,4% in più rispetto al 2020.