Il settore culturale è stato fortemente colpito dalla pandemia di COVID-19. Nel 2020, il primo anno di pandemia, il numero delle imprese culturali era diminuito dell’1,3% rispetto al 2019 (contro il -0,1% dell’economia totale) dopo essere stato in costante aumento dal 2011. I dati relativi al 2021 tracciano un quadro eterogeneo della ripresa del settore.
Aumento del numero di imprese culturali
A prima vista, i dati suggeriscono un ritorno alla normalità. Nel 2021 il settore della cultura contava 1426 imprese in più rispetto al 2020 (+2,2%), per un totale di 65 369 imprese culturali. Questa cifra è addirittura superiore al livello prepandemico e segna un nuovo record dal 2011. L’aumento è stato nettamente maggiore nel settore culturale (+2,2%) che nell’economia totale (+1,5%).
La crescita più consistente è stata registrata nel settore audiovisivo e multimediale, in quello delle arti visive e in quello della pubblicità, mentre è stata più contenuta nel settore dell’architettura e addirittura negativa in quello dell’editoria (-1,5% delle imprese, v. tabella allegata).
Tuttavia, dal punto di vista degli impieghi, nel 2021 l’aumento è stato meno forte nel settore culturale che nell’economia totale. In termini di equivalenti a tempo pieno (ETP), il divario con l’insieme dell’economia è ancora più grande: +1,0% di ETP nel settore culturale, contro il +2,0% dell’economia totale. La ripresa riguarda principalmente le realtà piccole. Nel 2021, la quota di piccole imprese culturali (meno di 3 impieghi) non solo è aumentata rispetto al 2020, ma ha anche superato quella del 2019.
Superati nuovamente i 15 miliardi di valore aggiunto
Gli effetti della pandemia sono ancora visibili anche negli indicatori macroeconomici dell’economia culturale. Nel 2020, anno in cui è scoppiata la pandemia di COVID-19, il valore aggiunto del settore culturale era calato del 6,7% rispetto al 2019 (oltre il triplo del PIL); per la prima volta dal 2011 era sceso al di sotto dei 15 miliardi di franchi. Nel 2021, il valore aggiunto del settore culturale è passato a 15,2 miliardi e ha quindi nuovamente superato tale soglia.