Si mobilitano le potenti associazioni economiche svizzere, spalleggiate da alcuni partiti di governo, nella richiesta al governo di accelerare i tempi per tornare alla normalità.
Una lettera, firmata dalla direttrice di Economiesuisse, dal direttore dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), dal presidente di Gastrosuisse, e da rappresentanti dell’UDC, del PLR e dell’Alleanza del Centro, chiede al Consiglio federale un certificato sanitario digitale “Covid free” entro il mese di giugno di quest’anno.
Si tratta di un documento che attesta l’assenza di Covid per le persone che sono state testate, vaccinate o sono guarite dal virus. Inoltre, si chiede, di facilitare l’accesso al vaccino entro la fine di luglio di coloro che ne fanno esplicita richiesta.
Il Parlamento svizzero ha in parte anticipato questa iniziativa il 19 marzo scorso con l’approvazione del messaggio del Consiglio federale del 17 febbraio20211, che modifica La legge COVID-19 del 25 settembre 2020 con l’articolo l’Art.6a che fa riferimento al Certificato COVID-19.
La norma recita: “Il Consiglio federale stabilisce i requisiti del documento che certifica l’avvenuta vaccinazione contro la COVID-19, la guarigione da un’infezione da COVID-19 o il risultato del test COVID-19. Il documento è rilasciato su richiesta.
Il documento deve essere personale, non falsificabile e verificabile nel rispetto delle norme sulla protezione dei dati; è concepito in modo tale da consentire unicamente una verifica decentralizzata o locale della sua autenticità e validità e da poter essere utilizzato, per quanto possibile, per entrare in altri Paesi e uscirne.
Il Consiglio federale può disciplinare l’assunzione dei costi del documento. La Confederazione può mettere a disposizione dei Cantoni e di terzi un sistema per il rilascio del documento”.