Il freddo non arriva ancora in Europa. Nel nostro continente, come si insegna nei primi anni di scuola, il clima è considerato temperato. L’Oceano atlantico impedisce, come tutti gli altri bacini d’acqua, alla temperatura di diminuire troppo in inverno e di alzarsi troppo in estate. A Est la massa continentale asiatica, essendo costituita di solo terra che si riscalda e si raffredda più rapidamente, l’escursione termica annua è molto elevata.
Quindi in una città del centro Europa, come può essere Badapest, in inverno il freddo è costante con escursioni termiche improvvise da 10 gradi a -5°C. In Estate invece il clima è temperato. In una città europea vicino l’Atlantico, anche se posizionata a Nord come Parigi, il freddo non è mai gelido e le escursioni termiche anche in questi giorni sono meno forti (dai 2 gradi la notte a 7/8 il giorno), perché il clima è influenzato dall’Atlantico.
Se prendiamo in esame la latitudine dei paesi europei abbiamo differenze termiche molto forti nella stessa stagione, ma con escursione termiche meno forti nelle stesse aree. Atene, sud Europa, al 38esimo parallelo come Palermo, inverni miti (da 3 a 12 gradi) ed estati calde (da 20 a 35/40 gradi). All’estremo nord, come Oslo, per esempio, in inverno la temperatura resta sotto lo 0 per alcuni mesi (da novembre a marzo) e mite-piovoso in estate (una media da 13 a 22 gradi).
Possiamo in definitiva parlare di 5 differenti ambienti climatici europei: subartico (estremo nord), continentale (forti escursioni termiche tra inverno e estate), temperato umido (centro-sud) e mediterraneo (sud).
Qual è la città europea più fredda con la temperature più bassa? A Helsinki (Finlandia) termometro costantemente a -5° C. (record nel gennaio 1987 -34,3°C). Un record anche per le cime delle Dolomiti di Busa di Fradusta (2.500 m.), in provincia di Trento, -48.3° il 27 dicembre 2010. La città mondiale più fredda e Ulaan Baatar, capitale della Mongolia (clima continentale) con minime fino a -49°C e una temperatura media annuale pari a -1.3°C.
Dati che per il momento non sembrano minacciare lo scioglimento dei ghiacciai previsto dagli scienziati. Gli effetti del surriscaldamento climatico vanno valutati nella media annuale. E quella pare inesorabilmente avviata verso l’aumento graduale della temperatura.