Nello scorso marzo erano stati registrati appena otto casi di contagi nel Comune abruzzese di Campli. Ai piedi degli Appennini teramani, chi avrebbe immaginato che il virus sarebbe arrivato fin lì? Doveva essere un problema delle grandi città e delle aree inquinate, invece il Covid si è esteso soprattutto nelle piccole aree periferiche e montane.
L’Abruzzo, regione con uno dei più bassi indici di densità di popolazione per km quadrato, è oggi l’unica regione italiana ancora arancione, dopo essere stata l’ultima regione in zona rossa. Sono complessivamente 33.255 i casi positivi al Covid 19 e 1.120 morti registrati dall’inizio dell’emergenza.
I contagi si sono diffusi nei bar e nelle famiglie. A Campli il dramma è avvenuta in una piccola frazione all’interno di una famiglia stimata e rispettata.
L’8 dicembre è morto Giovanni Malaspina, 82 anni, il 13 dicembre, la moglie Italia Di Pietro, 79 anni e infine è toccato al loro figlio Tiberio, 56 anni, dipendente all’Agenzia delle Entrate, che condivideva la stessa abitazione e che ha lottato fino all’ultimo contro la morte.
Ora è in corso uno screening di massa per scovare i positivi e arginare la diffusione.