“Il referendum della Cgil riguarda il lavoro nel mondo”

italoBlogger ha intervistato Filippo Ciavaglia, responsabile Ufficio Italiani all’estero della Cgil nazionale (Area delle politiche europee e internazionali), domenica 23 giugno a Zurigo durante la raccolta di firme per il referendum del CGIL contro salari bassi e precarietà.

In Svizzera si sono svolte tre iniziative a Basilea, Zurigo e Ginevra, per la raccolta delle firme per il referendum lanciato dalla Cgie, così come in tutta Europa l’11 giugno. Come valuta questa importante mobilitazione delle italiane e degli italiani all’estero?
Intanto grazie di questa disponibilità. La valutazione che noi facciamo di questa importante iniziativa che abbiamo spinto in maniera convinta è positiva.

Riteniamo importantissimo poter coinvolgere non solo e soltanto gli italiani in Italia, ma gli italiani anche che sono all’estero, in Svizzera come in altri paesi dell’Europa e fuori Europa.

Qualcuno ha evidenziato che i temi del referendum riguardano soltanto la legislazione italiana. Noi riteniamo invece che questa è un orientamento che noi vogliamo dare non solo alla legislazione italiana, ma all’insieme del mondo del lavoro nel quadro europeo e internazionale.

Perché se pensiamo alle morti sul lavoro pensiamo alla precarietà del lavoro. Noi dobbiamo evidenziare alcuni aspetti che sono presenti sia in Italia che nel resto del mondo. Siamo soddisfatti della risposta che stiamo ottenendo.

In che modo la CGIL è presente nel mondo a sostegno dei nostri connazionali all’estero?
In modo particolare penso ai Patronati, nella fattispecie l’INCA-CGIL presente in oltre 30 paesi nel mondo che assiste i nostri connazionali. Sorti con la prima migrazione, oggi abbiamo di fronte la seconda e anche la terza, perché sappiamo che oltre 500.000 giovani partono dal nostro paese. Noi abbiamo nel territorio una rete importante a sostegno degli italiani all’estero per dare le risposte alle necessità.

Il referendum ha già raggiunto la soglia dei 500mila firme, quindi si pensa di portare le persone a votare. In che modo le comunità all’estero possono contribuire?
Il referendum avrà luogo la prossima primavera 2025. E sono tante le forze sociali, associative e politiche che lo hanno condiviso. Dopo aver organizzato una prima assemblea online internazionale, intensificheremo i rapporti con tutte le nostre strutture e con le associazioni che fanno riferimento alla nostra organizzazione per assicurare una giusta informazione. Consegneremo le firme entro il 15 luglio e dal 16 luglio inizierà una grande campagna di mobilitazione fino al 2025. Il voto all’estero assicura il diritto degli italiani residenti all’estero a partecipare e a votare.