Il Premio “Ciao Italia ici Genève” per “Il Tortellino”

Per capire e farsi impregnare dall’atmosfera dell’ultratrentennale Ristorante “Il Tortellino”, bisogna lasciarsi trasportare dalla passione travolgente dei due cugini titolari, Livio Cosi e Tommaso Vitali, nonché del personale che li assiste.

Storico ristorante italo-pugliese, “Il Tortellino” vanta da sempre una variegata clientela amante della cucina regionale pugliese oltre che di una vasta gamma di piatti tipici italiani. Particolarmente rinomate sono le ottime pizze di Livio e Tommaso, conosciute ed apprezzate da molti intenditori.

Livio Cosi, 58 anni, originario di Morciano di Leuca (LE), da giovane cameriere ha inseguito il sogno di diventare cuoco. Dopo esserci riuscito, ha aperto uno dei più longevi ristoranti italiani nel Canton Ginevra, “Il Tortellino”, al 21 dell’Avenue du Mail.

Tommaso Vitali, 56 anni, originario di Morciano di Leuca (LE), è arrivato a Ginevra nel 1981 per intraprendere il mestiere di cameriere ed ha in seguito lavorato come agente di commercio fino al 2006.

La SAIG ha premiato questo esercizio nostrano per il suo autentico esempio di storia legata all’italianità. Ringraziamo i titolari che hanno risposto ad alcune nostre domande.

Livio, non esagero se La definisco un cuoco e ristoratore di razza: quali sono stati i primi passi e quali quelli fondamentali che l’hanno portata a tanta longevità nello stesso mestiere e nello stesso ristorante?
Io penso, anzi sono convinto, di essere nato per questa professione, dettata da tanta passione per quelle che sono le nostre tradizioni culinarie tramandate dai nostri antenati. Sono altresì convinto che tramandare le nostre origini regionali e nazionali, in qualsiasi modo, sia la missione di ognuno di noi, soprattutto di noi italiani all’estero. Per quanto riguarda la longevità di un’attività, come si suol dire: squadra e ristorante vincente non si cambia! 

Tommaso, da un’altra professione ti sei fatto coinvolgere da tuo cugino in questa avventura, cosa ti ha convinto?
Proprio cosi! Un’avventura come lo sono state tante altre, se vogliamo considerare che, per il fatto di essere cugini e quasi coetanei, siamo cresciuti insieme. Le avventure sono iniziate, a Ginevra, già nel lontano 1981, quando decidemmo insieme di partire da Morciano per nuove mete. Difatti, come Livio, ho iniziato nella ristorazione come cameriere per poi rilanciarmi nel settore vendita di prodotti alimentari per hotel e ristoranti, tra cui “Il Tortellino”. Così, alla fine del 2006, mi si è presentata l’occasione di associarmi con Livio nella gestione de “Il Tortellino”.

Livio, mantenere una così alta considerazione da parte di una clientela italiana, che non sempre perdona qualche nota stonata, è sempre un’impresa: quale sarebbe il segreto di quest’altra riuscita?   La relazione con la clientela italiana, e non solo, esige un rapporto di fiducia reciproca e duratura nel tempo, con la considerazione di ambo le parti. Anche se ci fosse una “nota stonata”, passa inosservata.  La riuscita è anche quella di mantenere alta la qualità della proposta gastronomica in coerenza alla tradizione del ristorante.

Tommaso, oggi, a Ginevra, siamo integrati, ma la passione per l’Italia è sempre presente: come te lo spieghi?
Oggi, possiamo dire che, per tanti di noi, l’integrazione è stata ben riuscita. Certo, di anni ne son passati tanti, abbiamo lasciato il paese nel pieno della nostra giovinezza. Ma, in questa terra ginevrina, abbiamo costituito una famiglia e costruito un avvenire per noi e per i nostri figli. Insomma, la Svizzera e, nel nostro caso, Ginevra ci hanno accolti e dato un futuro piacevole. Per noi, Ginevra è la nostra seconda Patria, ma l’Italia rimane nel nostro cuore e cerchiamo di ricordarla anche con la ristorazione, che è una buona maniera di sentirci italiani e di dimostrarlo. 

Livio, quali sono secondo Lei gli elementi chiave che hanno fatto la differenza per “Il Tortellino”? 
Oltre alla qualità della nostra proposta, possiamo affermare che la nascita e l’evoluzione del nostro ristorante sono il frutto della sua impostazione: da subito, abbiamo creato un connubio tra noi ed i nostri clienti, con cui abbiamo formato un rapporto familiare, e questo non solo con gli italiani, ma anche con le diverse altre nazionalità che lo hanno desiderato. La prova di ciò è che il nostro esercizio ospita clientela di tre generazioni. 

Tommaso, un aspetto che tutti possono ben notare nel vostro ristorante è il lavoro di squadra di tutto il personale di sala e dei cuochi. Come si gestisce questo “asset” vincente?
Come già citato, “Il Tortellino” esiste da 32 anni. Con lo staff si svolge un lavoro in sinergia e in piena armonia. Essendo una squadra di soli italiani, si ha sempre quella sensazione di essere in una piccola Italia familiare.

 Livio e Tommaso, questa società che dura nel tempo è dovuta alla parentela o ad altro?
Per noi, non è solo una questione di rapporto di parentela, ma è dovuta soprattutto al rispetto reciproco e di ognuno rispetto al proprio compito.

Come accogliete questo premio “Ciao Italia ici Genève”?
Ricevere questo premio dedicato alla nostra professione dimostra la sensibilità della SAIG. Ed è uno dei motivi che ci rende ancor più onorati, dal momento che la SAIG è una realtà italiana che spazia con diverse tematiche molto vicine agli Italiani del Cantone.