Il più grave incidente stradale in Italia!

Bus_avellino15 gli imputati per l’incidente sul viadotto di Acqualonga, in provincia di Avellino nel 2013. Assolto l’Ad di Autostrade Castellucci. Condannato a 12 anni il titolare del Bus.

Ricordate la strage del bus che il 28 luglio 2013 sul viadotto della A16 Napoli-Bari causò la morte di 40 persone che tornavano da un viaggio di pellegrinaggio a Pietrelcina?  Il più grave incidente stradale nella storia italiana. L’autobus cominciò a sbandare dopo aver perso sulla carreggiata il giunto cardanico che garantisce il funzionamento dell’impianto frenante.

Dopo aver percorso un chilometro senza freni, ondeggiando a destra e sinistra, tamponando le auto, una quindicina, che trovava sul percorso, il bus nel tentativo di frenare la corsa si affiancò alle barriere protettive del viadotto «Acqualonga», in provincia di Avellino, che cedettero facendolo precipitare nel vuoto da un’altezza di 40 metri.

Erano 15 gli impuntati per la strage del 2013. Oggi, dopo 5 anni e mezzo, La sentenza è stata letta dal giudice del tribunale di Avellino Luigi Buono. Quel bus non poteva circolare. La revisione dell’autobus era stata falsificata.

Otto le condanne e sette gli assolti. Assolto l’Ad di Autostrade Giovanni Castellucci è stato assolto. Condannato a 12 anni, invece, il titolare dell’agenzia che noleggiò il bus, Gennaro Lametta, fratello di Ciro che guidava il pullman e deceduto nell’incidente. Oltre a Lametta sono stati condannati in primo grado (con pene sensibilmente più lievi rispetto alle richieste dell’accusa) Antonietta Ceriola, dipendente della Motorizzazione di Napoli, otto anni; Paolo Berti, all’epoca direttore del tronco di Autostrade su cui avvenne l’incidente, cinque anni e sei mesi. Condanne anche per altri tra dirigenti e tecnici di Autostrade.

Al termine della sentenza è scoppiata la rabbia di alcuni parenti delle vittime.