Il noir è ambientato tra le Langhe e Monferrato. Come tutte le storie di Fabrizio Borgio il libro nasce per sedimentazione: «Raramente affronto una sola tematica nei miei libri, penso che mostrare sfaccettature fra le più disparate all’interno della stessa vicenda renda la trama più interessante e articolata. Parto da un’idea e poi, rileggendo appunti sparsi mi ritrovo a incastrare concetti diversi costruendo le trame.» – spiega l’autore – «In particolare in questo libro mi interessava introdurre alcune considerazioni sul concetto di famiglia, sulla differenza tra la famiglia come sentimento rispetto alla famiglia come istituzione. Il resto sono quasi conseguenze».
In “Panni Sporchi per Martinengo” viene affrontato anche il tema del caporalato, un fenomeno ancora molto diffuso non solo nel sud Italia. In merito allo sfruttamento dell’uomo, lo scrittore astigiano commenta: «Perché è una realtà presente e diffusa anche nel profondo nord, perché è un’orrenda pratica che non si è mai estinta e che a dispetto dell’essere nel ventunesimo secolo, condizioni che inconsciamente credevamo appannaggio del passato sono vive e fiorenti. Il caporalato è una barbara metafora e in troppi aspetti ricorda e riflette il mondo del lavoro, oggi».
Sinossi
Giorgio Martinengo riesce a trovarsi lavoro anche durante un pranzo di Natale con i parenti. Tutta la famiglia, che di rado si riunisce al completo. La famiglia di Giorgio non si ama come tante altre al mondo.
L’autore
Fabrizio Borgio nasce ad Asti il 18 giugno 1968. Appassionato di cinema e letteratura, affina le sue passioni nell’adolescenza iniziando a scrivere racconti. Esordisce partecipando con un racconto breve al concorso letterario “Il nocciolino” di Chivasso e ricevendo il premio della giuria. Ha pubblicato Arcane le Colline nel 2006 e La Voce di Pietra nel 2007. Per Fratelli Frilli Editori pubblica nel 2011 Masche (terzo classificato al festival Lomellina In Giallo) e nel 2012 La morte mormora. Nel 2014 esce Vino rosso sangue, il primo noir che vede protagonista l’investigatore privato Giorgio Martinengo cui seguono Asti ceneri sepolte, Morte ad Asti (Menzione d’onore al festival Giallo Garda 2018) e La Ballata del Re di Pietra (2019). Suoi racconti sono ospitati nelle antologie Una Finestra sul noir e 44 gatti in noir. Sempre nel 2018 ha firmato la sceneggiatura con il documentarista Antonio De Lucia del cortometraggio Io resto ai surì in fase di distribuzione.
L’ultima pubblicazione è Panni Sporchi, quarta indagine di Giorgio Martinengo.