Ho tardato un po’ a scrivere questo articolo, nonostante l’impulso quasi irrefrenabile di scriverlo così, di getto, quasi in preda al comune dolore per la perdita di un grande, forse il più grande, sì, sicuramente il più grande, universalmente ricordato con un lutto che travalica oceani e montagne di ogni parte del mondo.
Pelè, il Re ci ha lasciati. Non esistono parole, filmati, articoli e statistiche in questo momento, oggi siamo tutti un po’ più poveri, abbiamo perso un mito, un fenomeno inarrivabile in tutto ma anche un grande uomo, uno di quelli che possono entrare direttamente nella galleria dei più grandi di tutti i tempi.
Vederlo giocare in campo era una delizia per gli occhi di tutti quelli che amano il calcio, forte con entrambi i piedi che usava allo stesso modo, forte di testa e di acrobazia, velocissimo e geniale, un leader dentro e fuori del rettangolo di gioco. Lutto nazionale in Brasile, in Italia e in Inghilterra si giocherà con il lutto al braccio ma tutto il mondo piange il Re, non solo i campioni passati e presenti e tutta la gente di sport ma tutti, proprio tutti in ogni dove e in ogni campo.
Soprattutto lo piange la sua famiglia e la gente comune in tutto l’universo, quella che lo ha sempre amato e che mai potrà dimenticarlo, un vuoto che non potrà mai essere colmato perché di campioni unici come lui non ne è mai esistito lo stampo. Ciao Pelè…Olá Rei.