Il mercato della Pignasecca, il cuore pulsante di Napoli

Quando si nomina la Pignasecca, il mio pensiero va immediatamente ai caratteristici mercatini che sono un tutt’uno con la città di Napoli. Tantissimi sono i mercati di frutta, verdura, pesce, fritti vari e dolci tipici che caratterizzano questo quartiere storico cittadino, con i suoi colori, profumi e suoni.

Passeggiando in questa zona della città sarà possibile ammirare uno spaccato molto suggestivo e altrettanto folkloristico di una Napoli che sopravvive intatta nel tempo, nonostante i suoi continui cambiamenti. Anche se siete dei turisti, in questi vicoli a ridosso di via Toledo, la via dello shopping, vi sentirete dei veri napoletani, perché sarete circondati dal calore e dall’ospitalità che solo i partenopei sanno come riservare. Attraversando la Pignasecca, inoltre, potrete sempre dire di aver conosciuto il più antico mercato a cielo aperto della città. Se siete dei buongustai e amanti della buona cucina, il quartiere è noto per offrire una serie di trattorie e ristoranti dove poter gustare dell’ottima trippa e da queste parti anche uno dei più tipici cibi da strada partenopei, ‘o pere e ‘o musso, ‘o pere, ovvero il piede, è effettivamente del porco, mentre ‘o musso, ovvero il muso, proviene invece dal vitello, che vengono di solito depilati, bolliti, raffreddati e tagliati in piccoli pezzi e poi serviti freddi e conditi semplicemente con sale e limone.

La Pignasecca risale al 1500 quando i vari orti furono spianati per costruire Via Toledo e rimase solo un pino, in napoletano pigna, dove erano solite nidificare delle gazze che vi nascondevano i preziosi sottratti dalle abitazioni vicine degli abitanti del quartiere che,in seguito, ebbero modo di scacciarle via. Successivamente l’albero seccò, dando così il nome alla zona, Pignasecca, il cuore pulsante e verace della napoletanità, il mercato che rappresenta l’essenza e l’anima della gente partenopea, attraverso i suoi mille colori, la sua vivacità, i suoi suoni e la sua energia autenticamente genuina, il vociare continuo e imperturbabile dei diversi venditori e l’avvolgente caos che circonda tutto il contesto e tutte le persone che vi passano.

Anche questo è Napoli ma, non appena alzate lo sguardo, trovate immediatamente testimonianze di un passato glorioso, chiese, palazzi, antichi ospedali, monumenti e questo mercato nato molti secoli fa. Di questo luogo hanno composto versi, canzoni e filmati, Matilde Serao, Pino Daniele, Raffaele Viviani ed Edoardo Bennato ed, ancora oggi, il suo fascino resiste al passare del tempo. E, improvvisamente, al suono di un rullo di tamburo seguito da colpi di grancassa e piatti, può capitare di imbattersi nel ‘’pazzariello’’, una maschera partenopea, un’autentica creazione della Pignasecca che, sopperendo alla mancanza di lavoro e dando spazio alla fantasia e all’arte di arrangiarsi del popolo napoletano, si prodigava, da artista da strada stravagante e burlone, a divertire abitanti e passanti e la cui immagine venne resa famosa dal grande Totò nel film ‘’L’Oro di Napoli’’, dove appunto interpretava un simpatico e colorito pazzariello. Pino Daniele compose, nell’album Terra mia, Fortunato (‘’Furtunat ten ‘a rrobba bella’’), rivolto proprio al tarallaro di questa zona.

Alla presenza di familiari, amici, artisti e abitanti del quartiere, recentemente, è stato intitolato a Nunzio Gallo, vincitore di un Festival di Sanremo in coppia con Claudio Villa e interprete di tante canzoni di successo oltre che conosciutissimo attore di diversi film e fictions nel corso degli anni, il largo in cui viveva, appunto, nella Pignasecca.

VIDEO 1 | VIDEO 2