Ci immergiamo nelle pagine rivivendo la nostra infanzia, il nostro vivere attraverso le parole, che la stessa scrittrice ha vissuto sulla sua pelle. Un turbine di emozioni, come una lavatrice del benessere della nostra mente, proprio attraverso i versi stessi.
La fatica… ah che fatica dare un senso al non senso della vita, poesia scritta a 9 anni; già la fatica della vita, allo stesso tempo di trovare un senso a questa vita. Se pensiamo al periodo che tutti abbiamo dovuto affrontare, ogni giorno cercavamo un senso, a quei giorni che passavano lenti, l’orologio scandiva i se come fossero ore. Non per tutti era una gioia, far lievitare una pizza o una torta di mele. Il mondo si era fermato, il nostro IO scopriva parti di noi, che continuiamo a tenere nascosto,
Ognuno di noi è figlio di un amplificatore delle emozioni, appesi al filo della speranza, come Penelope aspetta Ulisse, filando la speranza sulla rosea tela dell’illusione, “ Tu vagherai anche se lontano, io so che tu desideri stringermi al cuore.” Dai versi di Penelope.
La primavera passava con quel dolce cinguettio, “voci così sottili ed incerte che il silenzio può contenerle”.
Il dolore più grande era il silenzio, quel silenzio tombale l’unico rumore che eravamo costretti a sentire , mi chiedevo spesso dei bambini , come stavano vivendo questa nuova forma di vivere, forzata.
Continuando la lettura, ci immergiamo nel mondo dell’Amore, della Libertà del dolore, in storie di anime. Ogni persona è una persona, ogni storia è una storia, tutte le persone e le loro storie fanno parte del loro universo mentale, senza tempo dove il gioco dell’esistenza del nascere, del morire, della gioia, del dolore si giocherà non per sempre, ma fino a quando tutti avranno vissuto la vita di tutti.
Un libro che consiglio a chiunque vuol ritrovare il bambini che è in lui , perché è la sintesi clorofilliana che può trasformare l’anidride carbonica , dall’aggressività maligna in ossigeno.
