Il 21 dicembre è il giorno d’inverno più corto dell’anno. I raggi del sole arrivano a noi fortemente inclinati e “indeboliti”, l’insolazione è minima, e le ore di luce sono poche. Il motivo va ricercato nell’inclinazione dell’asse terrestre rispetto al piano di rivoluzione terrestre.
Oggi l’inclinazione rispetto a questo piano è massima e l’emisfero boreale (settentrionale) riceve meno irraggiamento. Quanto più ci si sposta verso nord, partendo dall’equatore, quanto più è corta la durata del giorno. L’inclinazione della Terra fa sì che l‘emisfero nord riceva meno luce solare durante il solstizio d’inverno rispetto all’altro emisfero sud (australe).
Da questa sera, intorno alle 23.30 il sole comincerà a risalire verso l’equatore celeste e le ore di luce aumenteranno piano piano fino a raggiungere tra sei mesi il culmine, il solstizio d’estate.
Questo solstizio sarà accompagnato dalla Luna Fredda o Luna della Lunga Notte e dal picco dello sciame meteorico delle Ursidi (21 e il 22 dicembre) che come ogni anno daranno un tocco di magia al Natale. Da non confondere però con la cometa, già soprannominata, “di Natale” (46P/Wirtanen), passata il 12 dicembre avvicinandosi a circa 12 milioni di km dalla Terra.
Le Ursidi, dovute all’attraversamento dei detriti lasciati dalla cometa 1790 Tuttle, sono visibili vicino alla stella Kochab, nella costellazione dell’Orsa Minore, il celebre Piccolo Carro.
Buon Inverno!