Il gentil sesso ha superato il sesso muscoloso!

Già dai tempi dell’Antico testamento la donna aveva un posto di secondo piano. Nel corso delle numerose civiltà l’uomo ha sempre esercitato un’assoluta supremazia. Ma gli ultimi studi scientifici dimostrano che le donne posseggono rispetto agli uomini una superiorità cognitiva.

Sin dai primi albori della storia umana la donna era soggiogata dall’uomo in quanto aprioristicamente considerata un essere umano inferiore. Tale processo di discriminazione sociale iniziato dal cavernicolo prosegue fino ad oggi ed in alcuni casi molto attuale nella cultura occidentale e soprattutto musulmana.

La natura, concedendo beneficamente al genere maschile il privilegio di possedere una forte conformazione muscolare, il soggetto uomo ha potuto sfruttare la sua forza fisica per sottomettere la donna.

Nel corso delle numerose civiltà, dai tempi più remoti al periodo dell’illuminismo l’uomo, ricoprendo il ruolo di “pater familias” esercitava un’assoluta supremazia autoritaria nell’ambito di tutti i componenti del suo gruppo familiare e godeva numerosi privilegi sociali rispetto alla donna nel suo ruolo di mamma e di domestica.

LA DONNA NELL’ANTICO TESTAMENTO
Già dai tempi dell’Antico testamento la donna aveva un posto di secondo piano, infatti conformemente alla Bibbia (Genesi 2-5).   Adamo è il primo uomo che è stato creato e la compagna da una sua costola, successivamente alla creazione delle piante e animali, alla quale costui aveva dato il nome Eva dopo averla chiamata donna ovvero progenitrice del genere umano; conseguentemente secondo la considerazione biblica le donne costituiscono creature umane sottomesse all’uomo.

Nella civiltà dell’antica Grecia uno dei più grandi filosofi Aristotele, discepolo di Platone, nel IV secolo a. C. concepiva una sua teoria dell’anima enfatizzandone le sue facoltà che si esplicano in una triplice funzione di anima vegetativa, anima sensitiva e anima razionale; l’anima vegetativa e sensitiva,  due precipue peculiarità delle piante, degli animali e delle donne, queste ultime principalmente nella loro mansione di procreatrice di creature umane sembrano essere  necessarie alla conservazione del genere umano. La terza facoltà dell’anima per il filosofo Greco, sarebbe l’elevata funzione razionale, un’esclusività assoluta dell’uomo.

IL RUOLO DELLA CHIESA CATTOLICA
La Chiesa cattolica ha condiviso la teoria dell’anima aristotelica durante tutto il medioevo relegando la donna al livello animale fino al Concilio di Trento, sede in cui alla donna veniva riconosciuto in misura limitata il possesso dell’anima razionale, ed essendo  la donna per sua natura considerata inferiore all’uomo le veniva negato l’accesso al sacerdozio fino al 1976, data in cui per la prima volta la chiesa cottolica lasciava aperta la questione del diaconato in virtù della locuzione latina “non ad sacerdotium sed ad ministerium”.

 La Chiesa Cattolica nel periodo della “santa Inquisizione”, nell’arco di tempo dal 1184 fino al 1821, non fu particolarmente generosa verso una moltitudine di donne, superficialmente imputate senza prove, per apostasia, eresia, stregoneria, superstizione o per essersi accordate con satana. Tutte le imputate nel corso del processo inquisitorio subivano un’inimmaginabile crudele tortura al fine di estorcere la conferma dei capi di accusa per poi essere arbitrariamente condannate al rogo la cui esecuzione aveva luogo in pubblica piazza per esser bruciate fino al sopraggiungere della morte e ridurre in cenere il corpo della condannata o del condannato.

LA DONNA NEL MEDIOEVO
Il periodo medievale, a causa dell’atroce inumanità della “santa inquisizione”, per niente cristiana ma altamente ingiusta, non costituisce certamente per la Chiesa cattolica apostolica romana motivo di orgoglio, principalmente se riferito alla massima cattolica “AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO”, elemento portante dell’istituzione medesima predicato ma poco praticato. A fondamento dell’affermazione precedente sarebbe più che sufficiente conoscere la feroce brutalità della tortura durante l’esecuzione dei processo inquisitorio e la mostruosità dei suoi strumenti.   

Il nefasto fenomeno storico della lunga oppressione umana e sociale della donna, ancora esistente in quanto non totalmente abolita, costituisce un pesante sacrilegio etico per l’intera umanità, i cui maggiori responsabili sono gli uomini per il loro egoismo e atavico complesso di superiorità. In tale contesto, “nuntio vobis gaudium magnum”: recentemente ha avuto luogo una “RIVOLUZIONE COPERNICANA” consistente nell’inversione totale del detto storico che come di seguito recitava: “gli uomini sono più intelligenti e forti delle donne”.

GLI ULTIMI STUDI DEL CERVELLO
Ultimamente, per il tramite di studi di risonanza magnetica del cervello, è stato scientificamente dimostrato che le donne posseggono più connessioni tra i due emisferi cerebrali i quali hanno funzioni diverse: il destro è competente per la fantasia ed il senso artistico il sinistro per la logica e la riflessione.

Ambedue emisferi collaborano vicendevolmente con le loro differenti competenze. Le strutture delle connessioni nel cervello delle donne sono più rappresentate, motivo determinante per cui il funzionamento del loro cervello è più complessivo e per tale motivo dispongono di una più efficace abilità nella valutazione e soluzione di complessi problemi.

Il genere femminile ha inoltre una maggiore capacità di verbalizzare in maniera più efficace i propri sentimenti ed in virtù di tale abilità è in grado di stabilire vincoli affettivi molto più forti e duraturi.

LA SUPERIORITA’ COGNITIVA DELLE DONNE
Dalle  summenzionate  costatazioni  si può evincere con certezza scientifica che le donne posseggono una superiorità cognitiva rispetto al sesso forte e si può obiettivamente affermare che il gentil sesso ha i muscoli collocati nel cervello caratteristica  che consente una migliore competenza comunicativa, affettiva e di intellettiva mentre nel sesso forte i muscoli sono prevalentemente collocati  nel posteriore e negli arti inferiori e superiori che hanno tradizionalmente funto da efficaci strumenti per la sottomissione, oppressione e sfruttamento della donna.