Sarà presentato ufficialmente, nel corso di una conferenza stampa in programma domenica 22 gennaio, alle ore 11.00 presso la sede della Società di Mutuo Soccorso fra gli Operai di Avigliano, il “Fondo Leonard Covello”, acquisito grazie a un progetto di collaborazione tra la SOMS e il Centro Studi internazionali Lucani nel Mondo, per essere messo a disposizione di studiosi, ricercatori, operatori scolastici, e in genere della comunità Aviglianese.
Alla conferenza stampa, coordinata da Renato Cantore, interverranno i presidenti della SOMS, Donato Salvatore, e del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo, Luigi Scaglione.
Saranno presenti il sindaco di Avigliano Giuseppe Mecca, l’assessora alla cultura Angela Maria Salvatore, e il presidente dell’Unitre Carlo Onorato, e, giunti per l’occasione dalla Sicilia, i collaboratori di Covello Giorgio Giunta e Concetta Di Raimondo, che hanno custodito per decenni questo prezioso materiale documentario, decidendo ora di farne omaggio alla comunità aviglianese.
Il “fondo Covello” trasferito ad Avigliano consta in particolare di oltre trenta nastri magnetici, alcune centinaia di fotografie, circa 50 faldoni di corrispondenza, appunti, documentazione, decine di riconoscimenti ottenuto da Covello nell’attività accademica, una piccola biblioteca, oggetti e memorabilia, ricordi personali.
In occasione della presentazione ufficiale del fondo, sarà allestita una piccola mostra di alcuni dei reperti più significativi.
Leonardo Covello
Emigrato da Avigliano all’età di nove anni, Leonard Covello è stato educatore, sociologo e attivista sociale e ha legato la propria esistenza personale a quella della comunità italiana di East Harlem.
Tra i primi laureati italiani alla Columbia, ha guidato la battaglia vittoriosa per il riconoscimento della lingua italiana nel sistema pubblico americano.
Ritiratosi dall’insegnamento, nel 1972, su invito di Danilo Dolci decise di trasferirsi in Sicilia, per collaborare allo sviluppo della rete di centri sociali ed educativi che Dolci aveva realizzato nella parte sud orientale dell’Isola.
Dopo il suo rientro in Italia visse a Messina, ospite di una delle sue prime allieve a New York, figlia di emigranti, tornata nella città di origine.
Alla sua morte, nel 1982, Covello ha lasciato i libri cui era più legato, una serie di documenti sonori e fotografici, carte, corrispondenza, oggetti vari, custoditi con cura da due dei suoi più stretti collaboratori, Giorgio Giunta e Concetta di Raimondo, contattati dai ricercatori del Centro Studi.