E’ il terzo disco del musicista pugliese classe ‘98, ma è come se fosse il primo. Abbandonato completamente il retaggio reggae che aveva contraddistinto la prima fase della sua carriera, Junior V – oggi – si presenta nella sua rinnovata e matura dimensione artistica. Una lenta e costante evoluzione che abbraccia l’artista in tutti gli aspetti della sua produzione, dalla musica ai testi, dall’immagine agli aspetti grafici.
Nelle dieci tracce che compongono il nuovo lavoro, Vincenzo, questo il nome di Junior V, sorvola un pop d’autore confezionato con elegante spontaneità, coniugando un dream folk tutto italiano senza cadere nella tentazione di arrangiamenti easy listening.
Ballad frizzanti sono sospese tra chitarre acustiche, arpeggi di pianoforte e linee melodiche che uniscono un cantautorato contemporaneo a un folk rock internazionale.
Un viaggio fatto di sensazioni che coinvolgono l’ascoltatore in un viaggio costellato di sonorità melodiche e momenti di naturale intimità. Come spiega lo stesso Junior V: “Il sound di questo album è il risultato di un preciso lavoro fatto di microfoni vintage, accordature aperte e lunghi riverberi, mentre le voci sono armonizzate proprio come il pop folk australiano”.
Complice poi la mano del sound engineer Christian Wright (già con Ed Sheeran, Franz Ferdinand, Blur, Radiohead), che ha masterizzato tutto il disco nei leggendari Abbey Road Studios di Londra.
La svolta artistica di Junior V passa anche dalla scelta linguistica. Nel suo nuovo percorso, infatti, ha abbandonato completamente l’inglese per abbracciare orgogliosamente l’italiano. Una preferenza che vuole sottolineare da un lato l’indipendenza dal mainstream anglofono, e dall’altra la necessità di esprimersi al meglio con i colori e gli accenti della propria lingua madre.
L’album è accompagnato dal videoclip della titletrack, che assieme ai precedenti singoli “Odore d’incenso” e “Quando te ne vai” costituiscono una trilogia. Tutti e tre i video, infatti, sono stati realizzati utilizzando le tavole inedite dell’illustratore Roby il Pettirosso.
Con la regia di Federico Maccabelli ne è nata una delicata striscia animata fuori dallo spazio e dal tempo, dove animali, oggetti e figure umane si muovono in spazi quasi onirici raccontando la narrazione del testo e il ritmo della canzone.
Roby il Pettirosso, componente imprescindibile di questo progetto, ha realizzato anche la cover dell’album e di tutti i singoli.
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