In occasione di una tavola rotonda, organizzata il 23 marzo all’Università di Losanna, sono state consegnate al rappresentante dell’ateneo oltre 1’500 firme raccolte dal Comitato XXV aprile di Zurigo con una petizione che chiede la revoca del titolo di laurea h.c. conferito dall’Università di Losanna.
La tavola rotonda, condotta con abilità dal moderatore Joaquim Manzoni, aveva come obiettivo quello di una riflessione sull’onorificenza conferita nel 1937.
INTRODUZIONE DI MICHELE SCALA
È cominciata con un’introduzione di Michele Scala, presidente della Colonia Libera Italiana di Losanna, seguita dall’intervento del segretario generale dell’UNIL Marc de Perrot. Questi ha ricordato le tappe del dottorato conferito nel 1937 ma completamente dimenticato fino al 1987, anno in cui Claude Cantini, infermiere pschiatrico di Losanna, ma appassionato di storia e scrittore sul fascismo in Svizzera, ritrovò per caso all’archivio cantonale il certificato del dottorato conferito a Mussolini.
Avrebbe voluto renderlo pubblico già allora, ma l’Università gli chiese discrezione e cautela poiché aveva capito che questa scoperta avrebbe attirato discussioni animate e probabilmente una richiesta di revoca del dottorato. Il rettorato affidò l’incarico di una ricerca sul dottorato per saperne di più ad un professore universitario ma senza alcun esito.
L’INIZIATIVA DI CLAUDE CANTINI
Tanto che nel 2000 non solo Cantini, ma altri professori, come il professore Cerrutti a Ginevra, tornarono sul tema chiedendo la revoca del dottorato. Per la professoressa Prezioso, l’UNIL non dà risposte soddisfacenti alle ripetute richieste di revoca del dottorato proveniente da diverse associazioni e professori universitari. Il professore Vallotton comprende le critiche ma ammette di condividere le conclusioni dell’Università per motivi storici. Pur condannando l’ostruzionismo iniziale dell’Università nei confronti di Claude Cantini, Vallotton riconosce che l’UNIL ha commesso uno sbaglio grave dando il dottorato h.c. a Mussolini per motivi più politici o ideologici che accademici, aggiunge la professoressa Isis Giraldo!
Per cui ci si augura che l’UNIL non rifaccia più quest’errore. Il professore Chollet ricorda come già nel 2005 la professoressa Sandoz aveva chiesto la soppressione dell’articolo sul dottorato troppo spesso all’origine di polemiche istituzionali conflittuali.
LA CONSEGNA DELLA PETIZIONE
Sono altresì intervenute la deputata Elodie Lopez, autrice del postulato di revoca al Grand Conseil vodese e la presidente dell’ANPI di Ginevra, Nicoletta Zappile, che ha consegnato, in presenza di Dario Mordasini e Salvatore Di Concilio del Comitato XXV Aprile venuti appositamente da Zurigo, la petizione al segretario del rettorato.
Pur riconoscendo il «grave errore», L’Università non revocherà il dottorato, conclude Marc de Perrot, ma si impegna a organizzare una mostra sul tema del fascismo l’anno prossimo, nel 2024, a cui parteciperanno emeriti professori ma anche associazioni antifasciste come la Colonia libera Italiana di Losanna, l’ANPI di Ginevra e il Comitato XXV Aprile di Zurigo, promotori della tavola rotonda.
Colonia Libera Italiana e Losanna | ANPI di Ginevra | Comitato XXV Aprile Zurigo