Ieri ha recato visita all’Esercito svizzero il generale Christopher G. Cavoli, comandante in capo della NATO in Europa (supreme allied commander Europe, SACEUR). I colloqui con il capo dell’Esercito svizzero, comandante di corpo Thomas Süssli, hanno avuto come tema principale il potenziamento della cooperazione con la NATO.
Nel corso della visita si è parlato della situazione in Ucraina e sulle ripercussioni della guerra per l’Europa e la NATO. Nel colloquio è stato trattato anche il nuovo «concetto strategico» della NATO, approvato nel Summit di Madrid a fine giugno 2022. In tale documento la NATO ha attribuito una notevole importanza alla cooperazione e al dialogo con gli Stati partner come la Svizzera.
Il Consiglio federale intende intensificare, entro il quadro definito dal diritto della neutralità, la cooperazione internazionale con le organizzazioni partner, in particolare con la NATO e i suoi Stati membri. Dal 1996 la Confederazione partecipa al Partenariato per la pace. Da allora l’esercito ottimizza, nel contesto definito dal Partenariato, la sua capacità di cooperazione (interoperabilità) con la NATO.
Tra le possibilità concrete attualmente considerate figurano ad esempio l’invio di ufficiali di stato maggiore e di collegamento svizzeri nella struttura di comando della NATO e ulteriori partecipazioni ai centri di competenza della NATO (centres of excellence, CoE). Dall’estate 2021 la Svizzera partecipa già al Cooperative cyber defence CoE a Tallinn (Estonia), al fine di ottimizzare le sue capacità di ciberdifesa. Le discussioni comprendono anche un’eventuale partecipazione di truppe svizzere a esercitazioni multinazionali.
Mediante gli impieghi della SWISSCOY, la Svizzera fornisce dal 1999 un contributo alla missione di pace in Kosovo sotto la direzione della NATO. La Confederazione offre inoltre numerosi corsi internazionali di istruzione militare e con simulatori.