Il 96% della popolazione in esame utilizza Internet. Tuttavia, l’età degli utenti rimane un fattore rilevante. Prima dei 45 anni, il 90% della popolazione utilizza Internet più volte al giorno. La frequenza di utilizzo diminuisce progressivamente con l’età, benché oggi anche le persone più anziane siano attive online: a farne uso tutti i giorni sono infatti oltre la metà delle persone di 75 anni e più (53%) e i tre quarti di quelle dai 65 ai 74 anni (76%).
Formazione in aumento, viaggi in caduta libera
Anche alcune attività di comunicazione (telefonare o fare videoconferenze, usare la messaggistica istantanea) e del tempo libero (scaricare o ascoltare musica) progrediscono considerevolmente, cioè di oltre 5 punti percentuali, mentre l’utilizzo di servizi di viaggio o di alloggio subisce un crollo di 15 punti, passando dal 60 al 45%.
Esplosione della fruizione di servizi del governo elettronico
Negli ultimi 12 mesi si è avuta una straordinaria accelerazione dell’utilizzo di servizi amministrativi online. L’aumento generale degli utenti (dal 71 all’80%) può già considerarsi notevole, ma quello delle persone che hanno compilato moduli online, passate dal 43 al 68% della popolazione, è davvero ragguardevole.
Sempre più pagamenti tramite smartphone
Sorprendente risultato legato alla particolare situazione pandemica è il crollo epocale dei prodotti tipici dell’e-commerce: biglietti aerei, soggiorni di vacanza, biglietti di eventi sportivi o culturali ecc.
Nel contempo si denota una variazione per quanto riguarda i mezzi di pagamento utilizzati. A fronte dell’aumento dal 14 al 34% degli e-consumatori che pagano gli acquisti con un’applicazione sullo smartphone, si assiste alla drastica diminuzione (dal 66 al 57%) delle persone che optano per la carta di credito.
Consapevolezza parziale dei rischi legati ai dati personali
La diffusione dei vari utilizzi di Internet va di pari passo con un aumento della diffusione di dati personali e dei rischi per la vita privata. La quota della popolazione che dichiara di aver trasmesso online informazioni personali è passata dal 75% nel 2017 (ultimo anno in cui è stato esaminato questo tema) all’85% nel 2021. I dati di contatto (72%), quelli di pagamento (68%) e la geolocalizzazione (50%) sono il tipo di dati personali che hanno registrato l’incremento maggiore.
Poche azioni per potenziare la sicurezza dei propri dati
La metà (48%) della popolazione si dichiara preoccupata del fatto che le proprie attività online siano registrate per diventare un target pubblicitario, ma solo un terzo (34%) ha modificato i parametri del proprio browser per limitare i cookie e un quinto (20%) utilizza un software che limita la possibilità di essere monitorati.
La situazione non è migliore per quanto attiene alla sicurezza dei cellulari. La quota di utenti di smartphone che dichiara di possedere un software di sicurezza sul proprio cellulare scende dal 60 al 57%.
Inoltre, pare che nel 2021 si siano fatte meno copie di sicurezza dei propri file e dati (55%) rispetto a prima della pandemia (58% nel 2019) e anche la frequenza dei back-up diminuisce.