Nel 2019 italoBlogger ha parlato per la prima volta di te. Cos’è cambiato in questi anni?
Il tempo della pandemia è stata molto creativa. Ho diretto una mia Webradio, la Radio Varmusic per 3 anni, ed è stata un’esperienza fantastica. Ho conosciuto tanti artisti stupendi e ho allargato la mia rete di conoscenze musicali. Purtroppo, non avendo avuto fondi dalle istituzioni statali, sono stato costretto a chiudere l’attività. Però per me resta ancora un progetto che vorrei riavviare più in là.
Musicalmente invece ho messo su una squadra. La chiamo così, perché siamo molto uniti e con alcuni di loro lavoro da molti anni. Per le canzoni Reggaeton lavoro da oltre 20 anni con Bruno Schackemy, un Basilese che da alcuni anni vive in Brasile.
Con lui ho prodotto tante canzoni. La canzone “innamorato di te” che ha ricevuto tanti ascolti sulle piattaforme, è nata insieme a lui. Ciò che riguarda la musica RNB e Pop Funk la produco insieme a Thomas Vogt di Basilea. Anche con lui lavoro insieme da 20 anni e ha contribuito nella canzone “balla bella” che fu il mio primo brano ad aprirmi le strade nel mondo musicale.
Tutto ciò che invece riguarda la musica Pop Rock, la produco da qualche anno con Bernd Rieger di Jona. Bernd è una vecchia volpe nel mondo musicale e ha lavorato con grandi artisti internazionali. In collaborazione con vari musicisti di tutto il mondo riusciamo a fare delle cose pazzesche. Tutte le idee e demo partono sempre dal mio studio e poi a seconda dallo stile di musica contatto la mia squadra. Insieme a Bernd Rieger abbiamo publicato il 6 giugno 2024 la canzone „tu tu“ che attualmente va in onda su varie Radio svizzere e internazionali.
Cos’è rimasto dal progetto musicale di solidarietà del 2020?
Il brano “in quarantena” è stata una bellissima esperienza. Il fatto che sia stata una canzone registrata realmente con i propri mezzi a casa (cellulari, microfoni dal vivo, pad etc.) mi ha fatto capire, che se si vuole fare qualcosa, ci si riesce davvero. Volere è potere.
Purtroppo, non è stato molto apprezzato il nostro lavoro ed è stata trasmessa in poche Radio, perché secondo loro non aveva quella qualità che siamo abituati ad ascoltare. Purtroppo, noi artisti indipendenti dobbiamo sempre lottare per riuscire a ottenere un minimo di ascolto o voce in capitolo. Però oramai ci sono abituato e mi sono fatto le ossa.
Progetti per il futuro e un sogno del cassetto?
L’anno scorso ho compiuto 20 anni di Lino Lavista. Tra tante disavventure e gioie sono arrivato al punto di godermi la musica. Non ho progetti fissi per il mio futuro. Faccio musica perché mi piace farla e in tutti questi anni mi sono fatto una corazza molto spessa, e vado per la mia strada senza guardare e ascoltare né a destra né a sinistra.
Io vivo la musica a 360 gradi con tutte le sue sfaccettature. Le canzoni sono sempre una questione di gusto, c’è a chi piace e a chi no. Certo che oggigiorno è difficile stare al passo perché le canzoni attuali sono molto elettroniche e lo stile di musica (l’onda) che ci viene martellata nelle orecchie, fa scomparire i musicisti dal vivo.
Per questo le mie nuove canzoni che produco con Bernd le registro con musicisti, perché voglio dare vita nelle mie canzoni. E solo così che una canzone può ricevere un’anima, un qualcosa che può essere ascoltata anche in eterno. Insieme al mio amico Antonio Colombo, in arte Dj Reactive, abbiamo fondato l’etichetta Varmusic Records, con la quale facciamo uscire le nostre canzoni e diamo anche un supporto a cantanti emergenti. Il mio sogno sarebbe sentire una mia canzone in un film. Non so il perché, ma è un desiderio che ho da quando ero piccolo. Ho scritto anche due sceneggiature di un film che ho nel cassetto e che aspettano soltanto di essere scoperte. La musica e la cinematografia mi sono sempre piaciute. I sogni bisogna viverli, ma c’è tanto lavoro dietro. Io in parte li vivo già.
Com’è il tuo approccio con il mondo dei social?
Per un musicista i social sono fondamentali per attirare l’attenzione e raggiungere un pubblico più ampio. E’ uno strumento importante che ti dà la possibilità di presentarti al mondo.
Per me è come una vetrina di un negozio che devi sempre curare e aggiornare puntualmente. Deve essere bella, interessante e sempre attuale. Avendo molte piattaforme da gestire, è sempre un’impresa per me riuscire a gestirle tutte, ma è fondamentale. Solo così riesco a ottenere visibilità e mi permette di potere lavorare.
Un bene o un male per il mondo della musica?
La musica ha avuto un grande cambiamento. Ora sei vuoi fare musica, oltre a saper cantare devi avere soprattutto un bell’aspetto e devi essere stravagante. Più sei strano e più sei interessante. Le immagini che vedo dei cantanti attuali sono forti e senza limiti. I testi delle canzoni poetiche di una volta sono diventate tutte metafore, e non tutti riescono a capirle.
I social hanno contribuito a creare un mondo fake surreale, dove le persone si nascondono dalla propria personalità e soprattutto dalla realtà. E’ un modo comodo per apparire sempre in forma anche quando avresti voglia di gridare al mondo tutto quello che provi realmente. Purtroppo, è solo l’inizio, il bello deve ancora arrivare. Io ho molto rispetto per i social e temo per i miei figli.
Tra pochi giorni uscirà il tuo nuovo singolo “Un minuto”, ci puoi “spoilerare” qualcosa?
Questa canzone è stata prodotta insieme a Thomas Vogt di Basilea. È un pezzo molto movimentato in una chiave Pop Funk moderno. “Un minuto” parla di una realtà che purtroppo tende ad aumentare. Si tratta di una ragazza volubile che è stanca del suo fidanzato, umile operaio che non riesce ad arrivare a fine mese. Lei non vedendo un futuro prospero lo lascia per un uomo ricco, che riesce a esaudire tutti i suoi desideri. Il ragazzo cerca in tutti i modi per riconquistarla e spera di riuscire ad averla tra le sue braccia. Alla fine, vince l`amore.