“I miei stati di Facebook” è un libro!

luigi libroStati di vita: un’idea, un’opportunità, un incoraggiamento, uno stimolo, un’esperienza.

Gli anni che stiamo vivendo sono effettivamente gli anni delle opportunità e delle idee, oltre che l’epoca della comunicazione, in particolare dei social network. Eh si, perché scegliere di non avere il profilo su Facebook o su Instagram, automaticamente è un posizionarsi fuori dal mondo, isolarsi. È pur vero che a volte dei social se ne fa un uso improprio, ed oggi, oltre alle conclamate droghe, il gioco d’azzardo, l’alcool e così via, anche i social possono portare ad insane dipendenze, ma non è di questo che voglio parlarvi. Non voglio soffermarmi neanche sulle tipologie di idee ampiamente descritte in rete, come le StartUp, le nuove professioni, le cosiddette idee che fanno esclamare: “ah se ci avessi pensato io!”, ma voglio porre l’attenzione su qualcosa di più semplice, per rendere più salda la consapevolezza della mia affermazione iniziale.

Stampare a costo 0 il proprio libro
Chi, in passato, sognava di pubblicare un libro, doveva interfacciarsi con numerosi ostacoli ed incognite: oltre alla realizzazione del manoscritto, doveva cercare una casa editrice che investisse sul suo libro, quindi sperando in primis nell’approvazione della propria opera, e in una seconda fase, sfruttare una distribuzione in librerie locali con una campagna di promozione dell’opera per lo più orale nel l’hinterland di appartenenza o di qualche articolo su qualche giornale locale nella migliore delle ipotesi. Nel 2018, già da qualche anno, grazie all’avvento di internet e di alcuni colossi della rete, tanti ostacoli, in questo campo, sono stati abbattuti. Infatti, grazie ad alcuni siti, è possibile stampare le copie del proprio manoscritto, curandone addirittura l’editing, certo, in modo non professionale, ma autonomamente. Addirittura, tra tutti su Amazon, è possibile la creazione di e-book e di libri disponibili in tutto il mondo, in quanto il colosso, ad ogni ordine ricevuto provvede a stampare la copia preimpostata e a spedirla all’acquirente senza ulteriori costi, garantendo, in base al prezzo stabilito dall’autore, una royalty, cioè un compenso sul prezzo del manoscritto. L’autore dunque ha la possibilità di pubblicare gratuitamente, senza temere un’eventuale perdita economica.

Così nacque “Stati di vita”
È proprio la conoscenza casuale di questo sistema, che mi fece accendere la lampadina. Non so per certo se io oggi o in passato abbia sofferto da dipendenza da social, effettivamente durante l’arco di una giornata vi accedo spesso, e pubblico principalmente post (auto) ironici e divertenti, ma un giorno decisi di convertire questa mia attività in un libro, pubblicandolo col metodo sopradescritto. Probabilmente se avessi dovuto investire qualcosa non avrei mai realizzato questo progetto. Nacque dunque Stati di Vita (i miei stati di Facebook), una raccolta di pensieri, storie, scritte come stato di Facebook. Inizialmente l’obiettivo di questo testo era quello di condividerlo a mò di sfottò con gli amici il fatto di essere riuscito a pubblicare un libro, ma esso si è diffuso oltre la mia cerchia, con mio stupore.

Il social su carta
Stati di vita però non è un semplice libro. Escludendo il suo modo di essere libro, ha innanzitutto portato il social su carta, compiendo un po’ il percorso inverso che la tecnologia ci sta facendo compiere oggi, ma soprattutto ha congiunto persone persesi di vista, ha fatto sorridere qualche persona malata, ha dato un po’ di sana visibilità al sottoscritto, magari un po’ di autostima, e lo stimolo a farsi venire nuove idee e anche un minimo di beneficio economico, grazie ad Amazon, dove è ancora possibile acquistarlo, insieme al seguito.
Ho voluto portare la mia testimonianza perché a volte le idee, in un’Italia meridionale in cui le opportunità per i giovani scarseggiano, ma le menti sono intelligenti e abituate alla nobile arte di arrangiarsi, un’idea può portare qualche risvolto positivo, e addirittura un risvolto professionale, se studiata adeguatamente, e io continuo ad essere autoironico e a non prendermi troppo sul serio.