Grande successo di “Notting Hill”, merito – anche – di Richard Curtis, che il film lo scrisse. Curtis (co-creatore del personaggio di Mr. Bean e sceneggiatore dell’acclamato “Quattro matrimoni e un funerale”) ha più volte spiegato il punto di partenza: “Mi feci una domanda: che succederebbe se mi presentassi a casa dei miei amici con Madonna?”.
La pellicola, diretta da Roger Michell, uscì nel 1999 e incassò 364 milioni di dollari in tutto il mondo, ricevendo tre nomination ai Golden Globe. La storia fece subito battere il cuore del pubblico: una diva di Hollywood fra le braccia di un libraio sconosciuto, la star del cinema Anna Scott (Julia Roberts) e l’impacciato William Thacker (Hugh Grant), che s’innamorano perdutamente e vivono per sempre felici e contenti.
Julia Roberts, in un’intervista al “Birmingham Post”, spiegò che il film piaceva proprio per questo, perché sembrava suggerire che ogni cosa è possibile, e che “non importa chi sei o cosa fai, se sei una persona buona e gentile, starai con persone che hanno le stesse qualità”, al di là della fama o del conto in banca.
C’è chi ha paragonato il film a un classico delle commedie romantiche: “Vacanze romane”, (anche lì la protagonista si chiama Anna). Insomma, a distanza di due decenni, “Notting Hill” continua a far sognare inguaribili romantici e turisti a caccia di selfie. C’è chi scatta foto davanti al portone blu – l’appartamento di William (Hugh Grant) – indirizzo: 280 Westbourne Park Road, il portone originale, però, è stato venduto all’asta – e chi si dichiara amore eterno nella celebre libreria – indirizzo: 13 Blenheim Crescent, proprio come Anna (Julia Roberts).
Sì, perché quella frase commuove i fan oggi come allora: “Sono una semplice ragazza che sta di fronte a un ragazzo e gli sta chiedendo di amarla”.