Il Covid-19 non è solo il killer che miete vite umane. Sta distruggendo un’economia fondata sulla globalizzazione e disintegrando la società di massa come l’abbiamo conosciuta finora.
Quest’anno sono stati cancellati i grandi eventi sportivi. Assistiamo alle gare di Formula Uno senza pubblico e alle partite di calcio a spalti vuoti.
E c’è un settore del quale si parla di meno, che però è quello che soffre di più. Si tratta del mondo dell’intrattenimento. Musica, cinema, teatro e letteratura sono altre vittime illustri del coronavirus. La manifestazioni dal vivo sono state tutte cancellate.
Lo streaming è una modalità che si sta sperimentando per il teatro e per i festival del cinema, ma non può funzionare per i concerti musicali.
I promoter di questi eventi hanno iniziato a lanciare l’allarme. In Svizzera, per esempio, sono oltre 250 mila le persone che lavorano nel mondo dell’intrattenimento. Quasi un’impresa su dieci interagisce con questo settore.
In Italia il danno è ancora maggiore per la ripercussione nel turismo. E’ stato calcolato che nella sola settimana 23 febbraio – 1° marzo di quest’anno i mancati introiti alla Saie (Società italiana autori editori) sono stati 23 milioni di euro. Nello stesso periodo è stato venduto il 25% in meno di libri.
In Svizzera il danno economico diretto per la cancellazione di un evento di medie dimensioni è di circa 30mila franchi, senza calcolare l’economia che genera per gli organizzatori, gli artisti, i tecnici, la pubblicità, le location, e così via.
Ma la colpa di chi è? Non delle norme restrittive, se la salute pubblica è messa al primo posto. È importante però che le decisioni anti-Covid che vengono prese siano assunte con la consapevolezza delle ripercussioni che hanno nella società e nel mondo del lavoro.
La Svizzera prova a individuare nuove misure che permettono di salvaguardare la salute dei cittadini e l’attività dei promoter. Alcuni eventi possono essere organizzati a certe condizioni, cioè nel rispetto della sicurezza sanitaria. Il pubblico italiano attende con ansia vedere e salutare i loro idoli nei teatri elvetici.
Forza ragazzi, resistete, lo spettacolo e la musica ci danno forza e voglia di stare insieme… e di sentirci comunità.