È sempre più incertezza sullo sbocco della Brexit, il processo che porta il Regno Unito fuori dall’Unione europea. Oggi il governo di Teresa May ha respinto la petizione popolare firmata 5,8 milioni di cittadini britannici nella quale si chiede la revoca dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona, e conseguentemente l’annullamento della Brexit.
L’accordo raggiunto tra i capi di Stato e di governo dell’Ue e il capo del governo britannico Teresa May sposta di appena 15 giorni la data della Brexit: dal 29 marzo al 12 aprile. Un accordo che dovrà essere ratificato dalla Camera dei Comuni per evitare una Brexit senza accordo (no deal).
Questo “caos” lascia nell’incertezza anche i cittadini italiani che il 26 maggio sono chiamati alle urne per le elezioni del Parlamento europeo.
“NON SI VOTA IN LOCO IN CASO DI USCITA GB DA UE”
In un comunicato del 26 marzo apparso sul sito del Consolato italiano di Londra, si legge che “nei territori indicati nell’elenco sottostante sottoposti alla sovranità del Regno Unito non vengono istituite sezioni elettorali e pertanto i cittadini italiani dovranno esercitare il voto in Italia: Anguilla, Bermuda, Georgia del Sud e Sandwich Australi, Gibilterra, Guernsey, Isola di Man, Isole Cayman, Isole Falkland, Isole Pitcairn, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini Britanniche, Jersey, Montserrat, Sant’Elena, Territorio Britannico dell’Oceano Indiano”.
E si aggiunge che “in ragione del processo della BREXIT, non è possibile al momento stabilire con certezza se sarà possibile per i cittadini italiani residenti nel Regno Unito esercitare il diritto di voto per i candidati italiani al rinnovo del Parlamento Europeo presso i seggi organizzati dai Consolati Generali di Londra ed Edimburgo in occasione della prossima consultazione elettorale. La possibilità di esercitare il diritto di voto è legata alla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea alla data delle elezioni. Pertanto, in caso di uscita del Regno Unito prima della data delle elezioni il procedimento elettorale sarà interrotto”.