Giorgia Meloni è ufficialmente la prima donna nella storia d’Italia a guidare un governo. Dopo le fibrillazioni dei giorni scorsi, questa mattina al Quirinale si è svolta la cerimonia di giuramento della squadra di governo.
Ventiquattro i ministeri, uno in più del governo di Mario Draghi. Non c’è l’atteso ministero per gli Italiani nel Mondo promesso da Silvio Berlusconi nel corso della campagna elettorale.
Ad alcuni ministeri sono state cambiate le denominazioni: il ministero dello Sviluppo economico (Mise) è diventato “Ministero delle imprese e del Made in Italy”, il ministero per le Politiche agricole è diventato il “Ministero dell’Agricoltura e sovranità alimentare”, il ministero della Transizione ecologica è stato chiamato “Ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica”, infine quello dell’Istruzione diventa “Ministero dell’Istruzione e del merito”. Un ministero è stato chiamato “Ministero del Sud e del Mare”. Piccole variazioni dello schema di governo che indicano l’idea “di sviluppare una politica di sovranità del Paese”.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, primo partito del Paese e dell’alleanza di centro-destra, sarà affiancata alla guida del governo da due vice: Antonio Tajani (Forza Italia, ministro degli Affari Esteri) e Matteo Salvini (Lega, ministro delle Infrastrutture e mobilità Sostenibili).
Sei sono le donne della squadra di governo: Marina Calderone (Lavoro e politiche sociali), Anna Maria Bernini (Università e Ricerca), Daniela Santanché (Turismo), Eugenia Roccella (Famiglia, natalità e pari opportunità), Alessandra Locatelli (Disabilità), Elisabetta Casellati (Riforme).
