Gianna Nannini torna in Svizzera con “La Differenza”

gianna_nanniniIntervista con la rockstar italiana che torna a cantare nei palasport svizzeri in un inedito tour elettrico e acustico. Il primo dicembre a Zurigo e il 2 a Ginevra. È un legame speciale quello fra Gianna Nannini e la Svizzera: qui ha lavorato con grandi musicisti e produttori, un ex manager era svizzero.

La star del rock italiano torna in Svizzera e in Europa con una carica di energia positiva, grazie anche ai brani del suo attuale album “La Differenza”, un capolavoro pop, permeato da ballate acustiche. Da notare, che le nuove canzoni sono completamente opposte alle attuali tendenze musicali. Ma la nostra Gianna nazionale non smette mai di stupirci. Ritiratasi nel 2019 negli studi di registrazione di John McBride a Nashville, si è isolata dal mondo ed ha registrato il suo album come lo faceva una volta. Analogico, acustico, con quel tocco di autentico blues e rock. 

Gianna, qual è il tuo sentimento di futuro dopo tutto ‘sto finimondo?
«Il futuro è riabituarsi alla ritualità della musica, al disordine temporaneo che il rock pretende quando ti fa uscire da te stesso. Il futuro è euforia, voglia di vivere, è ricerca, è curiosità. E il rock è sempre senza mascherina».

Come hai vissuto la pandemia?
«È stato un periodo arido, non sono riuscita a scrivere niente, soltanto da poco ho ripreso. La musica si fa insieme, insieme si sentono le vibrazioni, durante il lockdown si è annullato tutto quello che è stato il contatto umano e fisico. Il rock è un’espressione fisica e in pandemia non siamo riusciti a viverlo».

Nelle date svizzere del tour europeo 2022 Gianna Nannini farà cantare tutti…
«Anche i fan svizzeri che non sanno l’italiano. Io amo tantissimo il pubblico in Svizzera, è molto rock».

Quindi sarà un concerto tutto rock?
«È il concerto che fa il punto del mio rock. In Italia talvolta è stato difficile capire che io facevo rock, in Svizzera si riassume la mia epoca, la mia carriera, sarà un duetto col pubblico».

Oltre ai brani nuovi come «L’aria sta finendo» e «La differenza», tratta dall’omonimo album del 2019, riproponi i brani che ti hanno resa famosa, da «L’america» a «Bello e impossibile» per arrivare all’inno dei mondiali che non può mancare, «Un’estate italiana». Che emozione hai provato tornare sui palchi italiani e internazionali?
«Questo è un tour rimasto in stand by per due anni, a causa della pandemia. Tornare sui palchi è per me e per i miei musicisti un’emozione particolare. Purtroppo molti tecnici e operatori non sono più con noi, perchè si son dovuti trovare un altro impiego durante la pandemia».

È vero che ti senti ispirata dall’opera?
«Sì, Puccini mi ha ispirato più del rock. L’opera è visione, racconta sempre una storia. La sua melodia è eterna, quella musicalità invece è un po’ antica. Ascoltando imparo alcune parti per i duetti, e per il resto amo i concerti sinfonici di pianoforte. Da bambina ero una pianista stakanovista, studiavo sempre anche se babbo avrebbe preferito il tennis». 

C’è differenza tra essere rock e fare rock?
«Essere rock è avere sentimenti, non è trasgressione per forza, non è droga. La mia unica dipendenza è la musica, mia religione e preghiera. Rock è mischiare la voce con la band quando ogni cellula del corpo si ricrea: a me è successo».

Ultimo Album: «La differenza»:
Nel 2019 Gianna Nannini pubblica il suo nuovo album “La differenza”  registrato negli Stati Uniti dopo aver trascorso diverso tempo a scrivere in una stanza scelta ed affittata ad hoc a Gloucester Road, a Londra, per concentrarsi, comporre, evolvere la identità artistica. La cantante afferma di essere partita al buio, affidandosi al suo istinto, alla ricerca di un brivido per ogni nuova canzone che ha preso forma nel suo incantato MYFACEstudio circondata dai suoi fidati collaboratori Mauro Paoluzzi, Gino Pacifico, Fabio Pianigiani, Dave Stewart.

Nella patria della western country music, Gianna Nannini ha ritrovato la vena black: blues e rock suonati in presa diretta per un risultato curato ma di impatto immediato con l’obiettivo di fare la differenza. Le canzoni, registrate al primo o secondo take al massimo, senza overdubs e con microfoni live l’hanno ispirata e fatta sentire a proprio agio per ritrovare il discorso lasciato in sospeso con l’album “California” e per mantenere quella famosa promessa fatta a Conny Plank: un disco soul in linea con la sua inconfondibile voce.

I testi sono incentrati sui conflitti d’amore, meccanismi tossici nati da differenze da accettare come naturali. Il monito del disco è dare la sveglia agli esseri umani, abbattere i pregiudizi seguendo una visione d’insieme al di là delle crepe. In studio una band da sogno capeggiata da Simon Phillips per un connubio artistico sensuale e fluido. L’unico duetto del disco è con Coez in “Motivo”. Il graffio di Gianna e la melodia del cantautore si sono trovati in un brano che mette in pista le velleità di entrambi per una collaborazione autentica e voluta.

Gianna Nannini, live in Svizzera
01 dicembre 2022 – Zurigo, Hallenstadion | (Acquista biglietti)
02 dicembre 2022 – Ginevra, Théâtre du Léman | (Acquista biglietti)