Garavini: dal Pd a Italia Viva senza polemiche!

garavini Intervista con Laura Garavini, senatrice di Italia Viva: le ragioni della scelta di andare con Renzi; rapporto con gli ex compagni del Pd; l’organizzazione di Italia Viva tra gli italiani all’estero; la politica del nuovo partito.

Senatrice, qualche imbarazzo a presentarsi non più del Pd ma di Italia Viva?
I miei elettori mi conoscono. Sanno che sono persona seria, gran lavoratrice, non avvezza a colpi di testa. Ho scelto di contribuire alla costituzione di Italia Viva per rappresentare al meglio le problematiche degli elettori che rappresento. Quegli italiani nel mondo per i quali Italia Viva si sta battendo fortemente. Innanzitutto affinché si ripristini l’esonero dal pagamento dell’Imu per i residenti all’estero e poi per estendere le misure controesodo, per i giovani cervelli in fuga. Ma anche affinché vengano finalmente inviati gli insegnanti di ruolo nei corsi di italiano all‘estero, o per l‘emissione, ovunque, della carta di identità elettronica.

ANCHE ALL’ESTERO RESPONSABILI TERRITORIALI

Dopo la formazione dei gruppi parlamentari di qualche mese fa, dallo scorso fine settimana Italia Viva è ufficialmente un partito. Sono stati nominati i coordinatori per le province italiane. E all’Estero?
Italia Viva cresce all’estero grazie alla partecipazione di tanti connazionali che hanno scelto di raccogliere il messaggio progressista e riformista lanciato dalla nostra nuova formazione politica. Numerosi comitati hanno già inaugurato, altri lo faranno nelle prossime settimane. Anche all‘estero, come in Italia, si stanno definendo i diversi responsabili territoriali. Una coordinatrice ed un coordinatore per ogni livello, per motivare localmente le persone ad aderire e ad interessarsi alla buona politica.

Come sarà il nuovo partito che Matteo Renzi ha fortemente voluto?
Siamo un partito giovane ma con le idee molto chiare. Un’ecologia concreta, che non sia solo slogan ma, ad esempio, investimenti in prevenzione del dissesto idrogeologico e infrastrutture sostenibili. Abbiamo già individuato 120 miliardi di euro pronti da investire per queste voci. Crediamo nelle pari opportunità e nella conciliazione come strumento per realizzarle. Per questo la nostra ministra alla Famiglia Bonetti ha sbloccato 300 milioni da investire in recupero degli spazi urbani attraverso asili nido e luoghi di socializzazione. O la proposta dell’assegno universale per i figli, sul modello del Nord Europa. O ancora gli interventi che la ministra Bellanova sta realizzando per valorizzare l’agricoltura e la sua mediazione, insieme al Governo, per bloccare ulteriori nuovi dazi che danneggerebbero il nostro export agroalimentare. Tutte misure pratiche, concrete, realizzabili. Ma che guardano lontano.

SCELTA SOFFERTA E RAGIONATA

E il rapporto con gli ex compagni di partito del Pd?
Per me si è trattato di una scelta sofferta e ragionata. I colleghi del Pd saranno sempre alleati con i quali perseguire obiettivi comuni. Compagni con i quali mediare per raggiungere insieme quelle riforme che avevamo iniziato a realizzare proprio con il Governo Renzi. Gli avversari sono altri: le destre populiste. Rattrista invece leggere o sentire attacchi da parte di ex compagni di partito. È avvenuto ad esempio recentemente nella newsletter periodica del PD Svizzera. Sono atteggiamenti controproducenti, che nuocciono in primis chi li promuove. La gente vuole risposte ai problemi concreti. Non conflitti o accuse inconcludenti.

All’estero tra i connazionali come pensa di caratterizzare la presenza e l’azione di Italia Viva?
 Il voto degli italiani nel mondo è tradizionalmente antipopulista. E la Brexit in Gran Bretagna ha dimostrato che i sovranisti non si battono certo andando dietro a ricette ideologiche del passato. Ma con un centrosinistra moderno e riformista. Italia Viva ha caratterizzato fin da subito la sua azione politica in una chiave di valorizzazione del nostro capitale umano all’estero. Sia nei capitoli di spesa tradizionali, riuscendo a rifinanziare ad esempio il Fondo Cultura soppresso dal governo gialloverde, sia con sfide più contemporanee. Ad esempio l’impegno per estendere il fondo sul Controesodo, con l’obiettivo di far rientrare i nostri talenti all’estero. Valorizzandoli.