“L’ennesima straziante tragedia al largo delle coste italiane della Calabria mostra la terribile indifferenza delle classi dominanti per la vita delle persone, persino di quelle di bambini innocenti, che fuggono dalla guerra e dalla povertà causata dalle scellerate politiche neo-colonizzatrici e imperialiste che affliggono i loro Paesi.
La FILEF – Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie, ribadisce il diritto delle persone alla libertà di movimento e alla ricerca di una vita migliore, che, a loro modo di vedere, devono essere garantite con passaggi sicuri e con l’abolizione delle leggi come la Bossi-Fini, che criminalizzano coloro che cercano di garantire un futuro più dignitoso ai propri figli.
I Paesi europei sono tra i principali responsabili delle condizioni di disperazione in cui vengono costrette milioni di persone e quindi devono farsi carico di queste responsabilità, istituendo immediatamente dei corridoi umanitari per accogliere in sicurezza chi emigra, utilizzando le risorse che oggi vengono consegnate a regimi autocratici perché rinchiudano persone disperate in campi profughi e gli impediscano di trovare un futuro migliore. È impossibile fermare le migrazioni di necessità senza fermare guerre, ingiustizie, disuguaglianze che vengono alimentate dalle politiche di profitto e che creano disperazione e povertà dilaganti.
Purtroppo anche dal mondo dell’emigrazione italiana c’è un sostanziale fragoroso silenzio su questi fatti. Per questo, la FILEF ha chiesto agli italiani all’estero, che hanno una grande memoria di tragedie simili e hanno vissuto la mancanza di solidarietà sulla propria pelle, di “farci sapere cosa ne pensano, quali sono le loro riflessioni, attraverso i canali Telegram e Whatsapp di Radio Mir, o anche dei contributi scritti che pubblicheremo sui siti della FILEF”.