Il primo caso che ha fatto clamore si è verificato negli Stati Uniti. Dopo un disperato appello su Facebook, un insegnante di storia della Florida, affetto da un cancro, ha ricevuto un regalo inaspettato: i suoi colleghi si sono fatti avanti regalandogli 75 giorni liberi sottraendoli ai loro. Aveva bisogno di venti giorni di malattia in più per poter fare la chemioterapia.
Ora in Sardegna. Primo caso di ferie solidali alla Conad di Sassari. Una commessa di circa 50 anni, malata di tumore al seno, ha potuto usufruire di un periodo aggiuntivo di assenza dal lavoro per potersi curare, grazie a diversi giorni di ferie donati dai suoi colleghi.
Ferie solidali è un istituto introdotto dalla legge Jobs Act del 2015 per regolare i rapporti di lavoro tra imprese e lavoratori. Una legge ispirata al modello francese della “Loi Mathys” (dal nome del ragazzo dalla cui vicenda è scaturita l’iniziativa legislativa) che consente di “regalare” giorni di ferie ai colleghi che ne abbiano bisogno.
Una legge voluta anche se in Italia, come altri paesi in Europa, è previsto che il lavoratore che non sia in grado di espletare le sue mansioni a causa della malattia e delle sue conseguenze ha diritto di assentarsi per il periodo necessario per le cure e terapie fino alla guarigione, a conservare il posto di lavoro (per un periodo di tempo) e a percepire un’indennità commisurata alla retribuzione. L’Inps riconosce il 50% della retribuzione media giornaliera. Il resto dipende dal datore di lavoro nel rispetto delle norme previste dal contratto di lavoro di categoria.