Fabio D’Amato e la sua “Emotional Life”

D'AmatoA pochi mesi dall’uscita del quarto album “Essential Spots “ e dai singoli “Lights in the dark” e “Caresses on scratches”, è fuori dal 6  Maggio “Emotional Life”,  il nuovo singolo di Fabio D’Amato, che propone un tema molto intenso sull’emozione che la vita ci propone sempre, anche nelle piccole cose del quotidiano.

Il compositore torna, infatti, a manifestare quella viva attenzione alla evoluzione della vita, come dimostra nell’animazione stessa che accompagna il brano, ad opera  dell’artista pakistano Saad Javed che, grazie alla propria sensibilità, ha saputo creare immagini e movimenti in un montaggio che amplifica le sensazioni del brano: la vita è un insieme di emozioni così l’animazione gioca con i colori, con le forme, con le situazioni in un continuo capovolgimento di scene e momenti trasportando lo spettatore continuamente in diversi stati emozionali (https://youtu.be/Xn6aX3WXf2Y)

Protagonista del brano è proprio la vita, con i suoi lati anche più difficili, che spesso ci mette a dura prova, ma che ci conforta quando comprendiamo come le esperienze più drammatiche  possano,  in fondo, lasciarci una  grande forza e fiducia in noi stessi, rendendoci consapevoli e capaci di provare un vero apprezzamento per quanto ci offre, anche nel  nostro piccolo mondo quotidiano.

 Ne abbiamo parlato con Fabio.

Come nasce “Emotional life”?
Il brano nasce, come per tutti gli altri, dalla mia personale esigenza di comunicare quello che sento, quello che mi capita, quello che mi colpisce.

“Emotional Life” è stato scritto non appena sono rientrato a casa da una lunga degenza in ospedale per  iniziare delle terapie e combattere una patologia importante diventata cronica. Questa esperienza ospedaliera, tutto il percorso che sto facendo, le storie condivise tra pazienti in un reparto davvero molto impegnativo, ha amplificato in me un senso ancora più profondo della vita, e sono rimasto spiazzato anch’io di quanta forza ed emozione può continuamente donarci, regalandoci comunque sempre delle sensazioni incredibili, tirando fuori in noi quell’energia nascosta, quella voglia di continuare a viverla sempre anche se spesso ci mette in grossa difficoltò.

Cosa ha rappresentato per te la malattia?
All’inizio, come penso un po’ per tutte le persone che si trovano ad affrontare la malattia, è stata molto dura da accettare, è normale, soprattutto alcune malattie ti mettono di fronte ai tuoi limiti sia fisici che mentali e non puoi trattare o trovare soluzioni nell’immediato.

Probabilmente chi ci è passato potrà capire meglio quello che voglio dire….

Quindi bisogna avere e cercare un nuovo punto di equilibrio, che rimane comunque oggettivamente difficile da trovare, ci vuole tempo, ognuno ha il proprio.

Però, paradossalmente, la malattia può dare delle opportunità, perché diventa tutto “ più amplificato” nel bene e nel male, e forse tutte queste nuove sensazioni possono portare anche a nuove consapevolezze.

Sono già usciti altri singoli in precedenza, ce ne parli in breve?

  • “Lights in the dark” uscito il 28 Gennaio 2022; è stato scritto dopo che a Dicembre sono tato ricoverato. Sono rimasto per quasi una settimana in un reparto molto intenso e così la notte vedevo continuamente dellle luci o lucine accese di macchinari che tenevano in vita le persone. Da qui l’ispirazione della melodia e della musica che ricalca quelle notti, quelle lui, quelle speranze.
  • “Caresses on scratches” uscito il 25 Marzo 2022, scritto perché avevo la necessità di cullarmi, di appunto carezza dopo un periodo molto impegnativo. Penso che ognuno di noi abbia bisogno di carezze sui proprio graffi, quella consolazione che ci aiuta a sopportare meglio il dolore, qualsiasi tipo di dolore.

“Caresses on scratches” prende per mano e ci porta nel luogo della consolazione, della protezione, dai drammi quotidiani.

Tu componi per lo più brani strumentali, che sono meno popolari oggi ma che, contro quello che si pensa, sono invece molto apprezzati a livello internazionale e riscuotono un grande successo anche su Spotify. Secondo te perché?

Be’, i brani strumentali rimangono comunque ad oggi brani che non soffrono delle mode del momento degli arrangiamenti e dei suoni, rimangono brani sempre “freschi” che si possono ascoltare anche dopo diversi anni perché i suoni acustici come il piano, gli archi eccetera, sono sempre quelli ed ascoltati anche dopo anni rimangono tali.

Inoltre i brani strumentali hanno il potere di essere compresi e accolti ovunque nel mondo perché non hanno lingua o testo: è musica universale, fruibile da tutti.

Cosa progetti per il futuro?
Per il futuro progetto sempre nuovi singoli, forse anche un nuovo album e sempre tante collaborazioni con altri artisti e registi.

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