La nuova versione di Euroflora 2018 a Genova, nella splendida cornice dei Parchi di Nervi, è un crogiolo di colori e profumi di primavera fra scenografie e manifestazioni floreali sfarzose e sgargianti. In questo contesto si inserisce “Desideria”, opera dell’architetto spezzino Marco Fosella e dell’agrotecnico napoletano Mario Pedron, installazione artistica futuristica in cui il giardino diventa volano di idee per la progettazione paesaggistica del futuro.
Desideria prende spunto da un quadro del pittore astratto Vasilji Kandinskij (“Alcuni Cerchi”) e riflette il caos ordinato ed organizzato dell’universo, con il suo movimento morbido di espansione dettato da confini aperti e mai rinchiusi in uno spazio ristretto, diventando metafora della dualità Universo – Terra: come nell’universo esistono pianeti di tutti i tipi sulla Terra esistono piante di tutte le tipologie.
Il percorso graficizza la via Lattea nei cui confini orbitano vari pianeti con una cupola centrale, la stella principe della nostra galassia che permette a tutti noi di esistere (il Sole) in contrapposizione ad un ampio cerchio scuro, un buco nero, a simboleggiare il desiderio di sopraffazione sulla vita.
La trasposizione di pianeti in essenze di tipologie differenti (piante grasse, agrumi, sempreverdi, aromatiche, acquatiche) crea una biodiversità altrimenti impossibile da trovare in natura in uno spazio così ridotto. La cupola, ottenuta grazie alla collaborazione di due importanti realtà imprenditoriali (F.lli Giovanardi di Mantova e Sprech di Lecce), permette di toccare con mano il tessuto acrilico riciclato “Raytent”, nato per dare una risposta ecologica al problema degli alti scarti di lavorazione derivanti dall’industria produttrice di tende da sole e preannuncia l’uscita sul mercato italiano prossimamente dell’innovativo tessuto VGtex, una membrana capace di vegetare e permettere una crescita rigogliosa senza necessità di terra.
“Queste nuove tecnologie, attente all’impatto sociale e alla sostenibilità ambientale, si inseriscono nella nostra idea di progettare green, proponendo il verde e la natura come soluzione all’architettura del futuro, preservando e alimentando la salute fisica e mentale della persone” spiega l’architetto Fosella presentando il suo progetto.
“Dobbiamo uscire dalla classica visione – conclude l’architetto – di un verde utilizzato solo negli spazi orizzontali classici (terrazzi, giardini, parchi) ma ripensarlo attraverso forme e dimensioni differenti: grazie a questa idea possiamo combattere il fenomeno del degrado e dell’abbandono delle periferie recuperando strutture ed edifici in disuso o fatiscenti, non solo per il decoro urbano ma soprattutto per evitare spreco di ulteriore suolo che in questo periodo storico è l’obiettivo più importante da raggiungere”.