Come saranno i saloni di parrucchieri ed estetisti quando riapriranno i battenti? Un’idea gli italiani se la potranno fare guardando le immagini che arrivano dalla Svizzera. Anche qui le direttive istituzionali sono molto rigide: mascherine anche per i clienti, visiere nel contatto diretto con il cliente, le mantelline monouso, guanti e barriere in plexiglass tra i vari clienti oppure osservare una distanza di due metri. E ora si lavora esclusivamente su appuntamento.
In Italia invece gli acconciatori, estetisti, massaggiatori e tatuatori, sono costretti alla chiusura almeno fino al primo giugno, data rivedibile ulteriormente qualora la curva epidemica non dovesse raggiungere le curve auspicate dai tecnici del governo.
La rivista online Corriere delle imprese picchia duro contro le misure di allentamento adottate e il sostegno economico promesso dal governo italiano.
Arriveranno a quasi 90 giorni consecutivi di affitti e utenze pagati a vuoto, senza contributi di alcun tipo se non i 600€ che forse diventeranno 800 a maggio.
E anche alla riapertura i problemi saranno proprio tanti con i protocolli igienici. Per sanificare efficacemente occorre dover intervenire in maniera drastica a livello di logistica, di arredo, di organizzazione. Le superfici dovranno essere facilmente lavabili e pulibili e senza tanti carrelli in giro.
E poi il numero dei clienti, che probabilmente sarà regolato in base ai metri quadri. A tutto ciò, bisogna aggiungere anche l’accoglienza per tenere l’agenda e la gestione del magazzino. Per ripartire, i saloni dovranno prepararsi bene e affrontare costi e una nuova organizzazione del lavoro. Non sarà facile, serviranno tanta pazienza e molta responsabilità.