Il film, di genere documentario, racconta Ennio Morricone, scomparso nel luglio 2020, attraverso una lunga intervista di Tornatore al Maestro, testimonianze di artisti e registi, come Bertolucci, Montaldo, Bellocchio, Argento, i Taviani, Verdone, Barry Levinson, Roland Joffè, Oliver Stone, Quentin Tarantino, Clint Eastwood, scene di fiction, musiche e immagini d’archivio.
Ennio è anche un’indagine volta a svelare ciò che di Morricone si conosce poco. Come la sua passione per gli scacchi, che forse ha misteriosi legami con la sua musica.
Ma anche l’origine realistica di certe sue intuizioni musicali come accade per l’urlo del coyote che gli suggerisce il tema de “Il buono il brutto, il cattivo”, o il battere ritmato delle mani su alcuni bidoni di latta da parte degli scioperanti in testa ad un corteo di protesta per le vie di Roma che gli ispira il bellissimo tema di “Sostiene Pereira”.
Il regista, Giuseppe Tornatore, ha lavorato venticinque anni con Ennio Morricone. Con lui ha fatto quasi tutti i suoi film, per non contare i documentari e gli spot pubblicitari. Durante tutto questo tempo il loro rapporto di amicizia si è consolidato sempre di più.
Strutturato come uno spettacolo attraverso spezzoni, immagini e concerti, il film è un omaggio di Tornatore al celeberrimo artista, all’uomo e all’amico.
Ennio, distribuito da Filmcoopi Zürich, dal 22 dicembre nelle sale cinematografiche di molte città svizzere: Per maggiori informazioni consultare sempre il sito ufficiale del Filmcoopi.