La regista Miriam Pucitta è cresciuta come figlia di lavoratori migranti italiani in Svizzera negli anni ’60 e ’70. Insieme alla figlia Giulia, la donna si mette alla ricerca delle condizioni di vita della sua famiglia in Svizzera e del motivo per cui è stata temporaneamente affidata ad altre persone. Grazie alle sue ricerche, Miriam scopre una nuova comprensione delle difficili decisioni prese dai suoi genitori.
Nella loro ricerca, si imbattono in altri casi come il suo e in una lunga storia di migrazione per lavoro e delle ferite che ne derivano.
I pensieri della piccola Miriam
“Ho pochi ricordi della mia infanzia a Berna: gli orsi tristi rinchiusi nella Fossa che vanno avanti e indietro; le trecce arancioni con le cipolle di zucchero del “Zwibelifest”; un sasso lanciatomi contro dai bambini del vicinato nel giardino condominiale.
E poi ci sono quelle foto in bianco e nero con persone sconosciute, che non riesco a collocare in nessun ambiente familiare. Una in particolare mi intriga oramai da decenni: sono in braccio a due ragazzini biondi davanti ad un fondale nero. Chi erano questi bambini? Appartengono a un tempo di cui la mamma non amava raccontare: il tempo in cui lavorava in Svizzera come operaia tessile.”
Venerdì 20 settembre (ore 19) alla Missione Cattolica Italiana di Berna (Bovetstrasse 1) proiezione del film di Miriam Pucitta “Mutter Land”, uno sguardo sull’emigrazione al femminile. Iniziativa promossa da “Pecore Ribelli”.