L’Epifania è una festa religiosa e la Chiesa celebra la visita dei Re Magi al Bambino Gesù, al quale donano oro, incenso e mirra. Ma, in base a un’antica tradizione popolare che affonda le radici in riti pre-cristiani legati al mondo dell’agricoltura, in Italia, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, si festeggia anche la Befana, festa soprattutto dei bambini.
La Befana è una vecchietta dal naso lungo lungo, i vestiti rattoppati, che vola a cavallo di una scopa di saggina e porta regali ai più piccoli: dolci, caramelle, cioccolatini, giocattoli, ai buoni; e carbone ai cattivi (che, nei fatti, è delizioso carbone di zucchero). La Befana, nell’immaginario collettivo, si cala dai camini e riempie le calze che i bimbi vi lasciano appese.
La letteratura per ragazzi celebra questa vecchietta con racconti, poesie e filastrocche. Gianni Rodari, per esempio: “La Befana, poveretta, si confonde per la fretta: invece del treno che avevo ordinato, un po’ di carbone mi ha lasciato”. O Giovanni Pascoli: “Viene viene la Befana, vien dai monti a notte fonda. Come è stanca! La circonda neve, gelo e tramontana”.
Nel resto d’Europa quali sono le tradizioni dell’Epifania? Sono soprattutto legate ai Magi. In Francia si prepara un dolce tipico la “torta dei re”, dentro vi è nascosta una fava (o una piccola statua del presepe) e chi la trova viene incoronato re della giornata. In Germania i bambini vestiti da Magi cantano e bussano alle case e ricevono dolci e qualche soldino. In Islanda, si fa una fiaccolata con Babbo Natale e gli elfi e la cerimonia si chiude con un falò.