Ecco i plichi, all’estero si vota per il Referendum

Cominciano ad arrivare i plichi elettorali nelle case dei cittadini italiani residenti all’estero. Le operazioni di voto per corrispondenza fino al 15 settembre. Chi non riceve il plico fino al sei settembre può richiedere il duplicato al proprio consolato. Ma in 24 stati esteri non si può votare.

All’estero iniziano le operazioni di voto per corrispondenza. In Svizzera da ieri sono iniziati ad arrivare nelle case degli elettori e delle elettrici italiani i plichi elettorali. Ma non ovunque si potrà votare.

Il Ministero dell’Interno italiano ha pubblicato un elenco nel quale figurano 24 stati esteri dove non è ammesso il voto per corrispondenza, tra i quali Zimbawe, Yemen, Ucraina, Somalia, Siria, Repubblica popolare democratico di Corea, Niger, Libia, Indonesia, Cuba e Camerun.

Le Ambasciate d’Italia di alcuni Paesi, come Ucraina e Camerun, sui loro siti informano i cittadini italiani che non è possibile esercitare il diritto di voto per corrispondenza. Pertanto possono rientrare in Italia usufruendo un rimborso 75 per cento del costo del biglietto di viaggio, in classe economica.

Il testo del quesito referendario per il quale si vota chiede l’approvazione delle modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione della Repubblica Italiana in termini di riduzione del numero dei parlamentari oggi previsto.

La riforma costituzionale prevede il taglio di un terzo dei parlamentari. In particolare i membri della Camera dei Deputati passerebbero dai 630 attuali a 400, mentre i senatori scenderebbero dai 315 attuali a 200.

Chi vota si è favorevole alla riduzione del numero e chi vota no è contrario al taglio dei parlamentari. Trattandosi di un referendum confermativo costituzionale non è richiesto alcun quorum, pertanto la consultazione sarà valida indipendentemente dal numero dei votanti.

Chi non riceverà i plichi elettorali fino al sei settembre può richiedere il duplicato con una mail all’ufficio elettorale del proprio consolato di riferimento.