Il Governo di centro destra a guida Giorgia Meloni ha messo il silenziatore sugli italiani all’estero. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani e i due sottosegretari che si occupano di italiani all’estero Giorgio Silli e Maria Tripodi non hanno ancora detto una parola.
Dopo quasi tre mesi neanche i parlamentari eletti all’estero hanno fatto sentire la loro voce, sia quelli della maggioranza del governo sia quelli dell’opposizione: i deputati Nicola Carè (Pd Australia), Christian Diego Di Sanzo (Pd, America Settentrionale), Fabio Porta (Pd, America Meridionale), Toni Ricciardi (Pd, Europa), Simone Billi (Lega, Europa), Andrea Di Giuseppe (Forza Italia, America Settentrionale), Franco Tirelli (Maie, America Meridionale), Federica Onori (Cinque Stelle, Europa) e i senatori Andrea Crisanti (Pd, Europa), Francesco La Marca (Pd, America Settentrionale), Francesco Giacobbe (Pd, Australia), Mario Alejandro Borghese (Maie, America Meridionale).
Su facebook non c’è traccia di loro iniziative e delle loro prese di posizione. Dagli ultimi saluti di gioia per l’elezione in Parlamento, non ci sono altri post. Perché?
Stupisce ancora di più la paralisi del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Dopo oltre un anno dal voto per il rinnovo dei Comites e dopo 8 mesi dal rinnovo del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, non è stato ancora riunito il plenum del Cgie per rinnovare le cariche.
Tocca al Ministro degli Esteri Antonio Tajani convocare l’assemblea per eleggere il nuovo Segretario Generale e la Presidenza. Niente è stato ancora fatto. Come mai? Un blackout che non si giustifica!
Solo il governo è interessato al silenzio per evitare di aprire altri fronti critici nel corso della discussione del Bilancio 2023. Ma l’opposizione perché non chiede la convocazione del Cgie?
