Dopo il dolore scontro tra Governo e Autostrade

ponte genovaAlle 11:50 del 14 agosto 2018 una parte del ponte, lunga circa 200 metri, è crollata insieme a uno dei tre piloni provocando numerose vittime.

Italia in lutto. Un Ferragosto segnato dal dolore. La festa italiana per eccellenza è stata funestata dalla grave tragedia che ha colpito Genova. Sui social il numero dei messaggi di solidarietà alle famiglie delle vittime è superiore a quello degli auguri per Ferragosto.  Oltre 40 vittime e decine di feriti. L’Italia intera è rimasta stordita. Come può il ponte celebrato in tutto il mondo per la sua bellezza progettato da uno dei più grandi ingegneri degli anni ‘60 collassare come una castello di sabbia?

Non è una fatalità. Tutti lo hanno capito. È un errore umano? Qualcosa è successo. Usura, manutenzione mancata, difetto di costruzione, tante le ipotesi. Due altri ponti simili sono stati costruiti in Venezuela e in Libia.

Domani, elaborato il dolore e celebrati i funerali, si aprirà lo scontro politico. Le polemiche imperverseranno. Il governo prepara l’attacco alla società che gestisce questo tratto: Autostrade per l’Italia. È un colosso nato nel 2002 che ha in appalto ben 3.020 km di autostrade in Italia e dà lavoro a 10 mila persone con 27 miliardi di euro di investimenti in corso.  E’ il primo operatore mondiale nella riscossione dei pedaggi. Solo i clienti telepass sono otto milioni. La società, con 700 milioni di euro di capitale sociale, fa parte del gruppo Atlantia che possiede il 100 per cento del capitale sociale e che fa riferimento, come principale azionista, alla famiglia Benetton.

Il ministro delle Infrastrutture, il grillino Danilo Toninelli, ha già impugnato la spada: “le responsabilità vanno accertate e le famiglie delle vittime vanno risarcite fino all’ultimo centesimo”. Appare quasi un modo per avviare una contesa legale e politica lunga e difficile da portare a termine.

Intanto per Genova si prevedono mesi complicatissimi. Innanzitutto bisogna trovare una casa per i 700 sfollati che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni ubicate sotto e nei pressi del ponte. Nello stesso tempo occorre allestire un’agenda urbana urgente per far fronte alle esigenze del traffico stradale. Pensare ora di risolvere il problema con la solita pratica d’emergenza è sbagliata. Serve una strategia per fare ordine nella mappa stradale cittadina. Gli automobilisti pendolari e le attività commerciali non possono attendere! Governo, Autostrade per l’Italia, Regione Liguria e il Comune di Genova dovranno trovare soluzioni subito, non dopo aver accertato le responsabilità e trovato il capro espiatorio.