Domani, giovedì 27 febbraio, decine di migliaia di pellegrini affolleranno il santuario in occasione della festa di San Gabriele dell’Addolorata. La giornata ricorda la morte del giovane santo, avvenuta nel convento di Isola del Gran Sasso (Teramo) all’alba del 27 febbraio 1862 all’età di appena 24 anni, stringendo al petto un’immagine della Madonna Addolorata.
Ai piedi del Gran Sasso, a circa 50 chilometri dai bei litorali di Alba Adriatica e Tortoreto, San Gabriele, al secolo Francesco Possenti, arrivò da Assisi, come San Francesco, fondatore del convento per il suo ordine francescano nel 1215.
Nel 1920 è stato proclamato santo da papa Benedetto XV, dopo una serie di strepitosi prodigi (miracoli): almeno sette, si dice. Nel 1959, Papa Giovanni XXIII lo ha nominato patrono dell’Abruzzo.
Vicino alla vecchia Chiesa costruita nel 1907, sorge il nuovo Santuario costruito e completato nel 1970. Stile moderno, tutto in cemento armato e vetro. Può contenere fino a 6 mila persone. Qui, nel 1985 è stato il Papa Giovanni Paolo II (il Papa polacco). Nel nuovo Santuario è depositata l’urna con i resti di San Gabriele.
Il culto di san Gabriele è diffuso soprattutto fra i giovani cattolici italiani, ed emigranti italiani ne hanno diffuso il culto anche negli USA in America Centrale e Meridionale.
Ancora oggi è tra i santuari più visitati d’Europa, con circa 2 milioni di presenze annue. La devozione al santo non conosce confini. Sono centinaia nel mondo le chiese a lui dedicate. Feste in onore di San Gabriele si celebrano ogni anno in molte parrocchie italiane e in varie nazioni, soprattutto in quelle dove è più forte la presenza di emigrati abruzzesi (in Australia, Canada, Usa, Venezuela, Cile, Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Panama, Belgio).
Feste in onore del santo vengono celebrate anche nelle nazioni dove sono presenti i passionisti, in particolare in Spagna, Portogallo, Polonia, Indonesia, Corea del Sud, Giappone, Filippine, Vietnam.