Nato a Roma il 24 luglio 1999, Davide Lo Surdo è un chitarrista italiano destinato a essere ricordato nei secoli per la sua velocità nell’esecuzione musicale. Il suo nome è stato consacrato tra i più grandi della storia con l’inclusione nel libro di storia musicale “Rock Memories Vol. 2” scritto da Maurizio Baiata, dove appare in copertina accanto a leggende del calibro di Beatles, Pink Floyd, Jimi Hendrix e John Lennon. A rendere ancor più monumentale la sua eredità, una statua in bronzo gli è stata dedicata nella città di Aarhus, in Danimarca, immortalando la sua figura tra quelle dei protagonisti che hanno segnato un’epoca.
Uno dei suoi strumenti, la chitarra modello “DLS1”, è entrato permanentemente a far parte della collezione del Museo degli Strumenti Storici “Sigal” negli Stati Uniti, accanto a strumenti suonati da giganti come Beethoven, Mozart e Chopin. Un’altra delle sue chitarre è esposta in modo permanente al Museo Nazionale della Musica dell’Avana, a Cuba.
La sua impresa più nota resta quella che ha fatto il giro del mondo: è stato riconosciuto da Rolling Stone, dalla rivista GuitarraMX e dai Sanremo Music Awards come il chitarrista più veloce della storia della musica, capace di eseguire 129 note al secondo. Questo stesso riconoscimento gli è stato ufficialmente conferito il 20 dicembre 2019 ai Sanremo Music Awards di Venezia, in Italia.
Il quotidiano London Daily News lo ha inserito al secondo posto nella classifica dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, subito dopo Jimi Hendrix, rafforzando la sua posizione tra i giganti della chitarra.
Lo Surdo ha portato la sua musica in tutto il mondo, esibendosi in Paesi come India, Messico, Brasile, Cuba, Bolivia, Stati Uniti, Germania, Svizzera, Regno Unito e naturalmente l’Italia, patria dove tutto è cominciato.
La sua passione per la chitarra è nata all’età di 9 anni, ispirata dalla vicina di casa Aurora Zannini. I primi passi li ha mossi nella chiesa “Santa Gemma Galgani” a Roma, sotto la guida di un sacerdote. Figlio di Sandra Giorgio e Maurizio Lo Surdo, Davide ha anche un fratello minore, Gianluca. Dopo le prime lezioni, il suo apprendimento è stato così rapido che ha presto proseguito da autodidatta, costruendo un talento destinato a scolpirsi nella storia della musica.

