Dancing in the rain: una risposta a tante domande

Sabato 2 marzo, in una giornata che annunciava l’imminente inizio della primavera, nella sala Cinéma Théâtre di Onex-Parc si è tenuto l’evento “Dancing in the rain”, che ha visto sul palco Elena e Gino Cecchettin e Sammy Basso. (Credit Carmelo Vaccaro)

L’evento, estremamente apprezzato per il suo contenuto emotivamente coinvolgente, ha ricevuto il patrocinio del Com.It.Es. di Ginevra e della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG).

“Dancing in the rain” era stato pensato come un incontro con delle personalità straordinarie, capaci di condividere messaggi positivi nonostante la vita non sia stata generosa con loro. Elena e Gino Cecchettin sono la sorella e il padre di Giulia Cecchettin, il cui femminicidio da parte dell’ex fidanzato lo scorso novembre sconvolse l’Italia intera. Molti si sono chiesti come mai proprio questo femminicidio sia stato percepito in maniera così intensa dall’opinione pubblica. La risposta, molto probabilmente, sta proprio nel tipo di reazione che la famiglia di Giulia ha avuto: non una parola di odio, non una parola di violenza. Tuttavia, come ha ricordato benissimo Elena, sebbene non ci debbano essere parole di odio, si deve assolutamente continuare a parlarne con lo scopo di informare altri potenziali vittime e motivare l’opinione pubblica a richiedere misure strutturali a governo e istituzioni. Proprio per questo, Gino ha deciso di creare una Fondazione (Fondazione Giulia) e di scrivere un libro, “Cara Giulia”, che aiuterà a sostenere i progetti di associazioni e organizzazioni impegnati ad aiutare le donne vittime di situazioni affettive violente.

All’evento con Elena, Gino e Sammy, ha partecipato anche una scolaresca, la classe quarta del Liceo Enrico Fermi di Padova. Anche per questo, all’evento si è discusso del ruolo della scuola e del sistema educativo tutto, non solo in Italia ma anche in Europa, dove il numero di femminicidi è in media superiore a quello italiano.

Oltre a Elena e Gino Cecchettin, nella seconda parte dell’evento c’è stato il dialogo tra lo scienziato Sammy Basso e l’amico ingegnere Claudio Bortolin. La “pioggia” della vita, per Sammy, è iniziata subito. Sammy è il biologo molecolare affetto da progeria, una malattia genetica molto rara altamente invalidante che ne ha condizionato il fisico ma non la mente. Sammy ha condiviso con i circa 80 partecipanti le ultime notizie sull’innovativo metodo di correzione del DNA che potrebbe portare, un giorno non troppo lontano, a curare non solo la progeria ma tutte le malattie genetiche oltre ad alcuni tipi di tumore. Il metodo, che si chiama “prime editing”, è stato già utilizzato su una bambina affetta da un tumore rarissimo e in pericolo di vita. La bambina è viva e priva di recidive cancerose. Il racconto di Sammy è continuato con le foto del suo viaggio negli Stati Uniti e con le anticipazioni sul suo libro più recente, Antenorea.

Alla fine dell’evento, abbiamo tutti ricordato, ancora una volta, Giulia.

Le immagini scattate nel piccolo teatro testimoniano di un pubblico molto attento, a volte commosso, a volte con il sorriso. Di certo, i partecipanti non dimenticheranno mai l’esempio che Elena, Gino e Sammy hanno voluto condividere con noi per mostrarci come si possa, davvero, danzare anche sotto la pioggia.

Ancora una volta, Ginevra ha accolto un evento di profonda rilevanza emotiva, che ha toccato corde drammatiche e ha fornito un’importante opportunità di confrontarsi con le atrocità umane. Nonostante la sua natura cruda e talvolta struggente, l’evento ha attirato un pubblico di poco più di un centinaio di persone, dimostrando così il suo significato e la sua capacità di stimolare la riflessione.